Che bello fare una vacanza all’estero e restare in contatto con i propri amici tramite Facebook e leggere le proprie email anche dall’altra parte del mondo.
Ovviamente sappiamo tutti che dall’estero è costoso e anche la nostra povera malcapitata lo sapeva, ma per un solo fine settimana all’estero non pensava di dover prendere una tariffa apposita: sono solo due giorni.
Quello che non sapeva la nostra socia è che un cellulare, anche se non siamo su Facebook o non stiamo controllando la posta, consulta comunque in continuazione diversi siti per darci le famose “notifiche”. E anche se le notifiche non arrivano, comunque il telefono naviga in continuazione.
Alla nostra socia arriva infatti l’avviso di aver superato la soglia di “allarme” avendo speso più di 50 euro di traffico in un giorno. Spaventata per le spese da sostenere interrompe subito ogni attività di navigazione, ma il suo telefono continua a navigare per lei.
Tornata in Italia scopre finalmente di quanto aveva superato la soglia di 50 euro. La fattura che le arriva, infatti, è di ben 3000 euro!
Ovviamente, dopo essersi ripresa dallo shock (aveva pagato meno la vacanza), corre da noi in associazione per capire cosa era successo, e rassegnata al fatto che l’errore fosse il proprio (sul suo contratto c’era scritto) ci chiede di intervenire per ottenere, quanto meno, una rateizzazione “sostenibile”.
Per noi, però, quella in cui era incorsa la nostra socia è stata una vera e propria “ingiustizia”: concordiamo tutti sul fatto che la compagnia si era impegnata ad informare solo del superamento delle 50 euro di traffico giornaliero, ma non bloccare la linea e far arrivare la bolletta fino a 3.000 euro senza mandare altri avvisi non ci appare corretto!
Grazie ai nostri buoni rapporti con le varie compagnie, e forse perché no anche grazie alla coscienza del gestore telefonico, si è giunti a riconoscere una sorta di “concorso di colpa” fra gestore e cliente, e la bolletta è scesa a 1.104,45 euro!
E’ stato eliminato quindi anche più del 50% di quello che era stato richiesto inizialmente dalla compagnia telefonica e inoltre il nostro socio ha pagato comodamente a rate la somma richiesta dal gestore.
Questa è la forza dell’Associazione: cercare di tutelare il socio andando oltre a ciò che è prettamente legale (i 3000 euro a norma di contratto erano dovuti e nessun Avvocato e nessun Tribunale le avrebbe fatto pagare di meno) cercando di arrivare a ciò che è giusto.
La socia ha sbagliato ed è giusto che paghi, ma 3000 euro per una svista sono decisamente troppi!
Ringraziamo le compagnie telefoniche ce ci vengono spesso incontro e la socia, oltre che per la fiducia, anche per la ragionevolezza nel riconoscere la propria parte di colpa.
E voi, amici Consumatori, ci raccomandiamo: quando andate all’estero bloccate i “dati mobili” se non avete una tariffa ad hoc!