Disdire un contratto entro i termini: può sembrare una storia di facile risoluzione, ma, a volte, non è così.
Che fosse semplice deve averlo pensato anche il consumatore che poi si è rivolto a noi: “telefono, spiego il disguido e annullo il contratto”.
“mi sembrava di essere entrato in un girone dell’ Inferno”, la frase che ha colpito i nostri volontari … ed il tutto per disdire il contratto entro i termini di recesso.
Tutto inizia quando, nel Marzo 2016, si presentano alla porta della sua abitazione due persone che dicono di essere del Servizio Clienti ENEL, e chiedono di controllare delle fatture emesse dall’azienda.
Convinto di avere a che fare proprio con il suo gestore di energia il socio gliele mostra e, convinto della storia raccontata dai due, firma un modulo di “avvenuto controllo”.
E’ solo dopo la visita di questi “signori” che, libero dalle chiacchiere dei due, riesce a guardare meglio i fogli che gli hanno fatto firmare e scopre, con stupore, che gli avevano fatto firmare un contratto con un nuovo gestore di energia.
Molti, a questo punto, sarebbero andati dai Carabinieri i quali, purtroppo, non avrebbero potuto far altro che aprire un fascicolo per truffa e iniziare un processo lungo e difficile … ed intanto le bollette del nuovo gestore sarebbero arrivate.
Il cittadino, invece, conosceva per fortuna l’operato delle Associazioni di Consumatori e ci è venuto a trovare. Risultato? Il contratto “farlocco” è stato annullato, il socio e’ rimasto utente del suo gestore originario, e non ha dovuto pagare altro che la quota associativa e di contributo della pratica: totale 40 euro.
Se si fosse rivolto ad un legale e non all’associazione quanto avrebbe speso? Quanto sarebbe durato il processo? Le procedure conciliative, che sono quelle utilizzate dalla nostra associazione, sono una novità nel panorama italiano, ma, spesso, sono più rapide e più risolutive delle vecchie vie legali: perché non provarle?