Se non sei più soddisfatto del tuo gestore telefonico, perché l’offerta che hai sottoscritto non è più conveniente oppure il servizio non è adatto alle tue esigenze, allora ti sarai chiesto più di una volta come cambiare gestore telefonico. Si tratta di un’operazione molto più semplice di quanto immagini, anche perché sarà il nuovo operatore che si occuperà di tutto. In questo articolo vedremo come comunicare la tua volontà di cambiare gestore, quali dati dovrai comunicare e quanto tempo dovrai aspettare.
Cambiare operatore telefonico e attivare una nuova offerta
La cosiddetta Legge Bersani, più propriamente la Legge n°40/2007, ha disposto che chiunque può cambiare operatore telefonico in qualsiasi momento: senza vincoli e senza penali. Dovrai solo dare un preavviso al tuo gestore, che non può superare i 30 giorni. Per avviare le procedure di trasferimento, dovrai semplicemente contattare il nuovo gestore telefonico e comunicargli la tua intenzione di diventare un nuovo cliente.
Puoi effettuare questa operazione contattando il call center del servizio clienti oppure navigando sul sito internet del nuovo gestore. In entrambi i casi, dovrai attendere che ti arrivino a casa tutti i documenti da compilare, firmare e rispedire al mittente. Il nuovo operatore si occuperà di disdire il tuo vecchio contratto e di attivare quello nuovo. Ricordati solo che se sei in possesso di dispostivi a noleggio o in comodato d’uso, dovrai resituirli alla vecchia compagnia.
Quali dati servono per cambiare operatore telefonico?
Oltre ai tuoi dati anagrafici, il nuovo gestore ti chiederà altre informazioni che sono necessarie per cambiare operatore telefonico. Tra queste c’è il cosiddetto codice di migrazione (o codice segreto se sei cliente Telecom Italia), che è un sequenza alfanumerica che definisce in maniera univoqua la tua linea telefonica. È stato introdotto dall’AGCOM (Autorità Garante per le Comunicazioni) apposta per facilitare i trasferimenti da un operatore all’altro.
Il codice di migrazione è composto da cifre e lettere, può essere lungo tra i 7 e i 18 caratteri e puoi trovarlo su tutte le tue bollette, in prima pagina. Se non riesci a identificarlo, puoi richiederlo al tuo operatore chiamando il call center del servizio clienti.
Cambiare operatore telefonico: tempi e costi
La Legge Bersani ha introdotto anche disposizioni che riguardano i tempi e le penali quando cambi operatore telefonico. Altri costi, invece, sono decisi dai singoli gestori e dipendono dall’offerta che hai attivato e se fosse prevista una durata minima del contratto.
Per legge, il passaggio da una compagnia all’altra deve avvenire entro 10 giorni lavorativi dalla tua richiesta. In determinati casi, un operatore può richiedere un preavviso maggiore per la cessazione del suo servizio, ma comunque non può essere superiore ai 30 giorni. Inoltre, la Legge Bersani ha disposto che nessun operatore telefonico può addebitare penali ai propri clienti, in qualsiasi caso di recesso dal contratto (quindi anche quando cambi operatore).
L’unica penale che può esserti richiesta riguarda la mancata restituzione di eventuali apparecchi che avevi a noleggio o in comodato d’uso da parte dell’operatore (come router, modem o telefoni fissi). Se dimentichi di rispedirli, ti verrà addebitato il costo del dispositivo e da quel momento sarà di tua proprietà.
Il fatto che puoi cambiare operatore telefonico senza pagare penali, non significa che si tratti di un’operazione del tutto gratuita. Infatti, un gestore può richiederti il versamente dei costi di disattivazione, che sono comunque comunicati in anticipo e controllati direttamente dall’AGCOM. L’importo in questione varia in base al tipo di offerta che avevi attivato, ma si attesta mediamente tra i 30€ e i 100€. In più, gli operatori telefonici hanno la possibilità di inserire nel contratto una durata minima dalla data di attivazione del contratto, da specificare al momento dell’attivazione. Solitamente è legata a sconti e promozioni a fronte del vincolo contrattuale (12, 24 o 36 mesi mediamente): se disdici il contratto prima di questo tempo allora può esserti addebitato lo sconto di cui avevi usufruito.