“Quanto ci fregano i pregiudizi!”. Questo adagio si applica a tanti discorsi della vita di tutti ma si applica soprattutto benissimo all’annosa questione delle università online. A lungo bistrattate le università online, o anche note come “telematiche”, vivono oggi quel giusto riconoscimento non solo a livello istituzionale ma anche in termini di vere e proprie iscrizioni da parte di studenti e specializzandi; pensiamo ad esempio ai quasi 10 mila iscritti registrati quest’anno dalla università online Unicusano, tra le più conosciute delle università telematiche.
Un riconoscimento che nasce dall’aver compreso da più parti quali siano i reali vantaggi di questa nuova forma di ateneo rispetto a quella tradizionale.
Quali sono tali vantaggi? Il punto principale da cui partire è che gli atenei online hanno letteralmente ribaltato l’approccio allo studio universitario mettendo al centro lo studente e non la Facoltà. Uno studente che, rispetto a quello che poteva avvenire 20 anni fa, ha esigenze e capacità di spesa diverse.
20 anni fa era normale che da Palermo si dovesse andare fino a Torino per studiare ingegneria; oggi per fortuna questo concetto è “meno normale” e si è capito che lo stesso studente può raggiungere lo stesso titolo di studi rimanendo nella sua città e studiando da casa tramite l’e-learning. Lo stesso e-learning che diventa fondamentale non solo per accorciare le distanze ma anche per venire incontro a quegli studenti che non possono recarsi in facoltà non per motivi logistici ma per motivi di tempo, magari perché lavorano. Per loro l’e-learning diventa uno strumento formidabile perché dà la possibilità di seguire le lezioni in streaming, da casa, negli orari a loro più congeniali, volendo anche di notte.
Ecco quindi che, alla luce di queste considerazioni, quella che nasce come una università “a pagamento” perché privata (per quanto anche le rette delle università statali non scherzino), alla fine dei conti si rivela essere una soluzione non solo pratica, per i motivi visti, ma anche più economica visto che da un lato vengono abbattute diverse spese logistiche, dall’altro si dà la possibilità, a chi vuole/deve già lavorare, di portare avanti i propri impegni professionali di pari passo con quelli universitari.