di Annamaria Villafrate – La Cassazione con la sentenza n. 11030/2020 (sotto allegata) conferma la sentenza di condanna per truffa emessa dalla Corte d’Appello, che ha ribaltato la decisione di assoluzione di primo nei confronti di un avvocato che, approfittando del palese stato di fragilità emotiva di una sua cliente, da poco vedova, le ha fatto firmato un patto di quota lite con il quale il legale si è garantito un introito di 364.000 euro. Reato di truffaNegato il “ragionevole dubbio”Truffa il patto di quota lite che prevede un compenso esageratoReato di truffa[Torna su]
Un avvocato viene condotto a giudizio per il reato di truffa continuata commessa ai danni di una cliente, indotta a consegnarli in contanti e con bonifici bancari 364.000 euro, per aver curato il rapporto con l’ass…