Questo è il testo ricevuto dagli utenti che,entro il termine del 30 settembre u.s., avevano inviato a SKY il recesso, a mezzo fax o pec, in ragione delle modifiche contrattuali unilaterali che hanno stabilito la fatturazione ogni quattro settimane in luogo di quella su base mensile, con un conseguente incremento del costo dell’abbonamento pari all’8,6% su base annua.
In buona sostanza, secondo Sky, chi, entro il 30.09 u.s., non ha comunicato il recesso a mezzo di raccomandata a.r., ma solo con p.e.c. e/o fax, sarebbero decaduto dal diritto di recedere dal contratto e dovrebbero continuare a pagare il canone mensile (con gli aumenti) come se nulla fosse accaduto. Ed è facile ipotizzare che saranno tanti gli utenti che, dando credito a tale comunicato, si rassegneranno a un imprevisto prolungamento del sempre più caro abbonamento.
Ma le cose non stanno assolutamente così e, per questo, Codici ha segnalato al Garante per la Concorrenza e il Mercato tale condotta, che appare illegittima in quanto aggressiva, ostruzionistica e scorretta, tesa a ostacolare indebitamente il diritto di recesso, scoraggiando i consumatori dal far valere i propri legittimi diritti e interessi.
Per giunta, nella pagina web dell’assistenza “Sky informa” è tuttora presente l’invito agli utenti ad esercitare il diritto di recesso entro il 30 settembre 2017 anche inviando una PEC all’indirizzo skyitalia@pec.skytv.it , pertanto tali condotte risultano ancor più inaccettabili.
Invitiamo gli utenti a rivolergersi al nostro sportello al numero 06.5571996, e-mail segreteria.sportello@codici.org, per segnalare tali condotte e, comunque, qualora dovessero pervenire fatture per il periodo successivo a quello oggetto del recesso, contestare tali nuovi addebiti e/o penali, in quanto assolutamente non dovuti.
Fonte: CODICI:
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