L’11 maggio scorso, in occasione del trentennale dell’associazione Codici, si è tenuto a Roma un tavolo di discussione sul tema del futuro dell’energia e sull’impatto che avrà la tecnologia in questo settore. Alla discussione del Tavolo energia, hanno preso parte: Simone Mori (Elettricità Futura), Alberto Biancardi (AEEGSI), Aldo Arcangioli (Power Station), Filippo Ghirelli (Genera Group), Giovanni Ferrari (RCI), Davide Crippa (On. Deputato M5S) e l’Europarlamentare Dario Tamburrano (in collegamento da Bruxelles).
Il tavolo ha ampiamento discusso sulle potenzialità che la BlockChain potrebbe avere anche nella filiera elettrica nazionale. Banche dati, bonus energia e gas, misurazione, lettura, dispiacimento , fonti rinnovabili, mobilità elettrica e trading: tutte queste aree potrebbero fortemente essere impattate dalla tecnologia BlockChain.
Per Codici è ormai evidente come possibile soluzione anche al problema dell’insopportabile peso delle bollette, che niente hanno a che fare con il prezzo del gas e dell’energia finale, la blockchain, tecnologia derivante dalla criptografia, la stessa logica alla base della musica elettronica. Alla luce delle analisi d’impatto condotte sui costi in bolletta, questa tecnologia potrebbe ridurre del 30% il costo della bolletta dell’energia (vale a dire che il consumatore risparmierebbe circa 30 euro su ogni 100 euro che si trova costretto a pagare) in quanto eliminerebbe l’intermediazione di soggetti inutili e costosi che frenano lo sviluppo reale del settore. Si potrebbe ad esempio fare a meno dell’Acquirente Unico e della sua banca dati SII , nonché delle procedure di acquisto di energia, del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), i soggetti che si occupano di distribuzione e misura potrebbero essere riorganizzati e resi più efficienti, e non per ultimo non ci sarebbe bisogno di un intervento regolatorio massivo e spesso tardivo come quello dell’Autorità di settore (Aeegsi).
Pertanto Codici dichiara che non è interessata alla sciocca discussione tra mercato libero e mercato tutelato, ma auspica che politica e parlamento promuovano questo innovativo metodo di disintermediazione per risolvere tutti i problemi del settore e andare verso una nuova era energetica.
“Non siamo per nulla visionari, siamo pratici” ha dichiarato il moderatore della discussione Luigi Gabriele ” siamo consapevoli di questo settore e delle sue potenzialità. Il problema non è né il mercato libero né quello tutelato, bensì l’intermediazione che genera costi che nulla hanno a che vedere con il prezzo delle materie prime e che gravano sulle spalle dei consumatori. Facciamo un appello a tutte le start up internazionali che si occupano di Blockchain affinché si impegnino per individuare in Italia tutte le possibili soluzioni per eliminare le intermediazioni, a beneficio di tuta la filiera”.
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