di Annamaria Villafrate – L’ordinanza n. 8263/2020 (sotto allegata) della Cassazione ribadisce un importante principio, già affermato dalla Corte Costituzionale, a cui devono attenersi i giudici nel momento in cui sono chiamati a determinare le quote relative alla pensione di reversibilità spettanti al primo e al secondo coniuge del de cuius. In questi casi, ribadiscono gli Ermellini, la durata dei rispettivi matrimoni non può costituire l’unico criterio guida per decidere. Costui deve infatti tenere conto anche del periodo di convivenza prematrimoniale, dell’entità dell’assegno divorzile riconosciuto al primo coniuge e delle condizioni economiche delle due donne. Assegno di reversibilità e quota al coniuge superstite e divorziatoIl ricorso in Cassazione del coniuge superstiteQuota di r…

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