Si è svolta ieri sera, lunedì 23 ottobre, nel salone di Villa Favorita a Giaveno, occupato in ogni posto, la serata organizzata dalla redazione del giornale locale L’Agenda News su un tema che, evidentemente, è d’interesse e in “primo piano”: l’apertura paventata di ben 4 nuovi Centri Commerciali. Dopo i saluti da parte del direttore del giornale Mario Tonini che ha dichiarato che il giornale organizzerà altri momenti d’approfondimento a Giaveno, sono poi stati presentati gli ospiti che con i loro interventi hanno offerto spunti di riflessione ed aperto il dibattito tra i presenti.
Ermanno Gariglio, dell’associazione consumatori Codici, ha spiegato la funzione della sua associazione verso la tutela dei consumatori e anche verso le associazioni di categoria come quella dei commercianti. “Ci sono due aspetti che questa sera è utile sottolineare- ha detto Gariglio – la prima è sui consumatori che nei piccoli negozi sanno che prodotti trovano, quindi la loro provenienza, e hanno anche un servizio efficace nel post vendita. Ci sono tantissimi casi e segnalazioni di problemi legati al diritto di recesso e alla sostituzione o riparazione di prodotti acquistati nel Centri Commerciali, tutti problemi che i clienti dei negozi di prossimità non hanno”. Gariglio è poi intervenuto sul commercio a Giaveno: “Una possibilità di contrastare i Centri Commerciali da parte delle piccole attività è offrire servizi e fare fronte comune con orari e attività di richiamo”.
Il secondo intervento, dedicato al mondo del lavoro nel commercio è stato il tema offerto da Sergio Diecidue, segretario aggiunto del sindacato UIL Turismo Commercio e Servizi. “Per parlare del lavoro del commercio oggi- ha detto il sindacalista– bisogna fare una breve storia dei Centri Commerciali quando per i lavoratori erano un traguardo. Il lavoro nella grande distribuzione veniva vista come un momento di crescita. Erano gli anni della settima fatta di cinque giorni e mezzo; poi Bersani prima e Monti dopo hanno allungato il periodo lavorativo fino ad arrivare alle 24 ore su 24, sette giorni su sette. Voglio ricordare che oggi per i neo assunti non esiste un contratto da tempo indeterminato e per i tempi parziali, già assunti, non c’è da parte del datore di lavoro la programmazione di un orario che permetta, tramite un altro lavoro, di arrivare ad una giusta retribuzione”. Diecidue ha poi ricordato: “I costi di tutta questa organizzazione va ad incidere sui prodotti e quindi sul consumatore finale”. Il sindacalista ha concluso con una domanda rivolta al pubblico: “C’è davvero necessità di aprire altri super negozi oppure queste aperture sono la scelta più semplice delle amministrazioni per riconvertire spazi inutilizzati?”.
Ha poi preso al parola Angelo Torelli, presidente dell’Unarco l’associazione giavenese dei commercianti e artigiani.“Noi siamo sempre in campo e a disposizione di tutti i commercianti e artigiani qui come nelle borgate “Uniti per Passione” e siamo un valore aggiunto alla città, pensare che l’economia possa cambiare in meglio spostandosi verso i Centri Commerciali senza subire effetti negativi per tutti è utopia“.
Due partiti, di governo e amministrazione, due idee e due persone legate al territorio e prima amministratori poi consiglieri regionali sono stati chiamati a dare un loro contributo al dibattito: Daniela Ruffino, Forza Italia, e Antonio Ferrentino del PD.
Daniela Ruffino, già sindaco di Giaveno ha portato il tema sulla gestione politica e le scelte sul territorio. “Questa vicenda che avrà dei riflessi negativi in città è dovuta alla mancanza di progettualità, organizzazione e processi decisionali che devono essere il cardine di un’amministrazione. Quanti spazi, quali e dove per fare commercio a Giaveno dovevano essere decisi e strutturati non ricevuti passivamente. Ci sono gravi colpe che hanno nomi e cognomi- ha detto al Ruffino – Cambiare in modo radicale la vita economica della città senza correttivi, infrastrutture e una viabilità adeguata è il segno della pochezza politica che oggi amministra Giaveno. E’ chiaro che la Regione concede, non decide, che la Regione valuta e consiglia, non delibera come in Giunta comunale”. La Ruffino ha poi concluso ricordando l’importanza delle associazioni di categoria che anch’esse vanno aiutate e con le quali bisogna organizzare processi evolutivi e d’interesse per il bene della città e della sua economia.
Antonio Ferrentino, presidente di Città del Bio: “Sono stato sindaco di una paese che, per un retaggio degli anni Ottanta, ha all’ingresso e all’uscita del paese ben quattro tra centri commerciali e discout. Il commercio nei paesi va organizzato e non si può lasciare che tutto scorra sui canoni del liberalismo selvaggio senza regole. La mia esperienza nel mondo Bio mi porta a consigliare di seguire la ricerca del prodotto, della sua vendita attraverso competenze e una tracciabilità chiara. Giaveno ha delle potenzialità grandissime su prodotti di elevata qualità come il pane, il fungo e le patate. Solo attraverso la specializzazione e l’aiuto di un’amministrazione attenta le attività oggi presenti avranno un futuro solido”. Ferrentino ha poi raccontato la sua esperienza tra produzione e vendita dei prodotti di qualità, gli ostacoli legati alla distribuzione e al consumo.
Terminati gli interventi degli ospiti c’è poi stato un momento aperto con interventi e domande dal pubblico. Un commerciante del Sindacato Indipendente Piccoli Lavoratori Autonomi proveniente dalla Valsusa che ha ricordato le difficoltà del piccolo commercio a rapportarsi alla Grande Distribuzione; ha portato la sua esperienza conclusasi con la chiusura dell’attività. Il signor Gabriele, rappresentante di un gruppo di attivisti animalisti e attenti al consumo, ha portato l’esperienza del suo gruppo che pratica l’acquisto di prodotti e servizi sul territorio. Antonella Perrotta di Codici-Torino, attiva per la salvaguardia dei consumatori, ha portato esempi sulle questioni più attuali legate al mondo degli acquisti.
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