E’ dal lontano ottobre dello scorso anno che lo Sportello CODICI di via Bramante ha formalmente manifestato l’interesse a partecipare alla procedura di affidamento dei Servizi Pubblici alla CSP, e lo ha fatto con nota formale ai sensi dell’art. 2 comma 461 legge 244/2007, che impone, in sede di affidamento dei servizi pubblici, la consultazione delle Associazioni di Consumatori, e tale interesse lo abbiamo manifestato, oltre che al Sindaco, anche agli Assessori competenti, ma soprattutto, al Segreterio Comunale.
Dubitiamo quindi fortemente che la Dottoressa Cordella apporrà il suo visto sulla Delibera di affidamento dei Servizi Pubblici, senza che venga acquisito il prescritto parere di TUTTE le Associazioni di Consumatori interessate, sempre però che di affidamento di tratti.
Quello che abbiamo notato, seguendo silenziosamente, ma molto attentamente, il procedimento di passaggio in corso, vista l’importanza che ricopre per le centinaia di Cittadini da noi rappresentati, è che la CSP non nasce come Società nuova, ma come “figlia” di HCS, a causa della scelta fatta di utilizzare lo strumento della “Cessione del Ramo di Azienda.
Se questo è il caso, allora il comma 461, para b non si applica, semplicemente perché, ai sensi dell’art. 2558 del codice civile, la CSP succederà alle attuali Partecipate nei contratti, siano essi di lavoro che di servizio, senza possibilità di apportare alcuna modifica.
Essere ascoltati ora, quindi, non serve a nulla per il semplice motivo che, se di cessione si tratta, nulla si può cambiare sui contratti di servizio in questa fase: la CSP è condannata a nascere come somma di HCS e delle SOT, salvo qualche risparmio sul costo del lavoro per gentile concessione dei singoli lavoratori interessati, e non per merito dell’Amministrazione.
Se invece non si tratta di cessione (ma a questo punto non si capisce perché sarebbe necessario l’accordo dei lavoratori per cambiare i contratti) allora torna in vigore il comma 461 para b) e la Dottoressa Cordella certamente richiederà al Comune di ottemperare all’obbligo di consultazione delle Associazioni prima di dichiarare che la futura Delibera di affidamento è “conforme alla legge”.
Allora dobbiamo rassegnarci a tenerci i servizi come sono? Giammai. Il para c) della stessa legge, infatti, impone la “previsione che sia periodicamente verificata, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori, l’adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato fissati nel contratto di servizio alle esigenze dell’utenza cui il servizio stesso si rivolge”.
I contratti di servizio, quindi, potranno essere revisionati al tavolo che dovrà obbligatoriamente essere convocato entro il 31 dicembre (è massimo annuale) ed al quale siederanno, con l’Amministrazione, esclusivamente le Associazioni di Consumatori rappresentative e/o nazionali.
Questo tavolo con le Associazioni dovrà produrre anche le carte dei servizi, contenenti diritti, doveri e ristori in caso di disservizio, che dovranno essere emesse stavolta non solo consultando, ma, dice la legge, con l’accordo delle Associazioni di Consumatori .
Ben consapevole di quello che prevede la norma già il 7 maggio il Dottor De Leva, da noi interpellato in merito alla volontà, da parte sua, di collaborare con noi per migliorare i servizi, così ci rispondeva:
Buongiorno dott. Astarita,
come gia’ detto nel precedente incontro e’ mia intenzione, nonche’ dovere, volervi incontrare per pensare al futuro (spero) e condividere con voi la carta dei servizi ascoltando e possibilmente recependo i vostri preziosi suggerimenti.
Finora ho lavorato per impostare un piano economico, finanziario, organizzativo che possa sostenere la sopravvivenza della societa’ CSP, non potendo prescindere, tuttavia, dalla riduzione del costo del personale.
Confidando in una fattiva collaborazione, le auguro buona domenica.
Francesco de Leva
Pur condividendo quindi la posizione degli amici del CODACONS e di FEDERCONSUMATORI, considerando anche noi assurda la segretezza e l’assenza totale di confronto voluta dai 5 stelle, riteniamo però già chiara da tempo la loro immutabile posizione.
Gattopardescamente, infatti, pretendono, allo stesso tempo, di cambiare tutto non cambiando nulla.
La loro capacità, più volte dimostrata, di correre sul posto, salvo poi lasciarsi travolgere dagli eventi, li ha portati a blindare giuridicamente l’attuale situazione al punto tale da dover ora chiedere ai lavoratori la cortesia di rinunciare volontariamente a Diritti che loro stessi gli hanno concesso di mantenere, altrimenti il piano di salvataggio fallisce miseramente.
Non intendiamo quindi sprecare ulteriore fiato con un’Amministrazione che, finora, ha scelto di consultare le Associazioni solo a proprio comodo, usandole quale cassa di risonanza della singola azione, la riduzione delle bollette dell’acqua all’arsenico, posta in essere a favore dei Cittadini.
Quella dell’arsenico nell’Acqua, però, era una battaglia che combattevano anche gli ambientalisti, vera anima del 5 stelle locale, e quindi gli esperti delle Associazioni erano utili per suggerire come portare a casa la vittoria, e forse solo per questo siamo stati convocati.
Oggi che l’Acqua non contiene arsenico, ma colibatteri, il Comune non ci convoca ed i Cittadini pagheranno la bolletta intera: quando si dice la coerenza!
I 5 stelle di Civitavecchia hanno addirittura, tripudio della demagogia, creato uno strumento, come la Consulta dei Consumatori, specifico per confrontarsi ed ascoltare le relative Associazioni, ma lo hanno lasciato del tutto inutilizzato, non avendolo mai convocato.
Noi del CODICI, da Enti di Tutela quale siamo, abbiamo continuato ad operare come ogni giorno facciamo, usando le prerogative che la Legge ci riconosce, e abbiamo messo a disposizione i nostri esperti … il Dott. De Leva ha recepito la nostra volontà di collaborare nell’interesse dei Cittadini e si è reso disponibile a dialogare con noi una volta assunta la gestione … ora è il turno dell’Attuale Maggioranza: se comprenderà che le Associazioni di Consumatori non sono dei nemici, bensì la voce dei Cittadini, ci ascolterà, e ci darà il tempo di visionare i contratti di servizio, altrimenti resterà, come finora, nella propria convinzione autoindotta di essere i soli detentori del Verbo, che, in quanto infallibili ed onniscienti, non necessitano di confrontarsi con nessuno, e continuerà a scontrarsi con la realtà di degrado ed inefficienza che è sotto gli occhi di tutti.
Di una cosa possono star sicuri: il confronto con il CODICI, e con le altre Associazioni di Consumatori del territorio, non sarà “una mera formalità”: noi i Diritti dei Cittadini li conosciamo, e sui Diritti si può costruire un percorso, si può ragionare sulla tempistica necessaria per ottenere il concreto riconoscimento del Diritto, valutando le reali possibilità, ma certamente nessuna rinuncia, nessun compromesso e nessuna compressione è accettabile.