Sulla questione dell’Acqua di Civitavecchia finalmente, dopo anni, qualcosa è cambiato: oggi la politica locale non ha più scuse per mantenere un controllo personale e privatistico dell’Acqua.
Questo significa che le regole non saranno più stabilite localmente, secondo il pensiero del politico di turno, ma, come ribadito dalla Sentenza del Consiglio di Stato, poiché Civitavecchia è nell’ATO2 le regole che valgono sono quelle in vigore in tutta Italia e quindi, pur non essendo ancora stata trasferita la gestione ad ACEA, quello che vale sono le prescrizioni dell’ATO2 (Conferenza dei Sindaci) ed il Comune, da solo, non può decidere nulla.
Inutile quindi, per i Cittadini, protestare sotto il Comune o urlare contro il Sindaco. Come dice, infatti, proprio l’Assessore Ceccarelli in un post:
lavoreremo sulle perdite (tante) non appena sapremo come spendere senza farci portare al “gabbio” (spendere denaro pubblico quando c’è un privato che dovrebbe spenderli – Acea- si chiama danno erariale)
Noi diciamo da anni che non ha senso, e danneggia i Cittadini, dare oltre 3 milioni di Euro l’anno ad ACEA e poi impedirgli di riparare le perdite.
Ma il discorso Acqua Pubblica? Lasciamo la risposta sempre all’Assessore:
Da cittadino ho due principi fondamentali: si obbedisce alla legge e, se non la si condivide, si combatte per farla cambiare con i percorsi democratici previsti. Dobbiamo combattere nelle sedi opportune ed il Comune non è una di queste.
La battaglia combattuta dagli ambientalisti locali ha portato, negli anni, oltre 30 milioni di Euro nelle Casse di ACEA, ha portato al disastro la situazione idrica del Comune, ed è stata concausa dell’abbassamento del livello delle Acque del lago di Bracciano, da dove ACEA pompa Acqua che Civitavecchia acquista a caro prezzo e poi spreca non potendo riparare le perdite.
A Civitavecchia i Cittadini sono stati abituati dalla politica ad andare al Comune quando hanno problemi di Acqua, e non, come in ogni altra parte d’Italia, a chiamare il Gestore oppure a presentare un reclamo usando moduli semplici e già predisposti e, se non risolvono o non sanno come reclamare, a ricorrere alle Associazioni di Consumatori per essere aiutati.
Dove infatti la gestione dell’idrico non viene strumentalizzata dalla politica i Gestori rispondono ai reclami e concordano con le Associazioni dei percorsi, poco costosi per il Cittadino, di risoluzione dei problemi, senza bisogno di andare dal Giudice o di cercare il politico che ci ascolti.
Proprio per riportare verso la normalità la situazione dell’idrico a Civitavecchia diamo quindi il via all’Azione collettiva “Acqua: Chiediamo solo Normalità!”.
Basta recarsi con la fotocopia di una qualsiasi bolletta del’Acqua, del documento di identità e del codice fiscale dell’intestatario presso la nostra sede di via Bramante 18 dove il nostro personale, come fa da anni per le bollette di luce, gas e telefonia, farà sottoscrivere un mandato e richiederà la solita piccola quota di iscrizione annuale (10 euro) ed un piccolo contributo per la gestione della pratica (essendo collettiva 10 o 20 euro, a seconda se la persona dispone o meno di una email per ricevere gli aggiornamenti, invece delle 30 normalmente richieste).
Fatto questo il Cittadino non dovrà far altro che lasciare agire i nostri esperti i quali provvederanno ad interfacciarsi con il Comune (se vorrà ci risponderà, ma non è indispensabile, come dice l’Assessore, perché non può riparare le perdite) ma soprattutto con le Autorità preposte e con ACEA per portare a soluzione ogni singolo caso di scarsa pressione o di interruzione dell’erogazione. Ogni caso, infatti, verrà seguito singolarmente, proprio come succede quando il problema riguarda altre utenze dei Cittadini.
Se i Cittadini aderiranno in massa noi, grazie alla forza che ci daranno con i loro mandati ed il loro contributo, potremmo pian piano far ritornare alla normalità la questione dell’idrico a Civitavecchia, liberando l’Acqua dalla strumentalizzazione politica, e creando per i Cittadini un percorso attraverso il quale le loro normali richieste di avere l’acqua non diventino emergenza, ma vengano gestite facendo pagare le riparazioni ad ACEA, come è normale in quasi tutti i Comuni dell’ATO2.
Se poi l’ambientalismo e la politica locale si adegueranno alla legge, cedendo le reti idriche e spostando la giusta battaglia per l’Acqua Pubblica sui tavoli preposti, lasciando in pace le tasche dei Cittadini, noi gireremo i reclami ad ACEA e continueremo con loro il dialogo per risolvere l’emergenza.
Vi aspettiamo quindi con una bolletta dell’Acqua, il documento di identità ed il codice fiscale dell’intestatario dell’utenza durante il normale orario di sportello (dal martedì al venerdì dalle 16:00 alle 19:30) per affidarci la gestione del vostro problema con l’Acqua, senza particolari formalità perché, checché ne pensino i politici locali, rivolgersi alle Associazioni di Consumatori per problemi con le utenze, nel resto d’Italia, E’ NORMALE!