Si rivolgono alla nostra Associazione spesso persone che sono convinte di aver fatto tutto il possibile per risolvere il disservizio che stanno subendo, ma che spesso hanno fatto solo le mosse sbagliate.

Si va dai cittadini che hanno tempestato di chiamate il call-center dell’azienda sentendosi sempre rispondere soltanto che “la segnalazione è stata inoltrata” a quelli che al primo disagio subito presentano una denuncia ai Carabinieri.

Vediamo quindi quali sono i passi giusti per risolvere le problematiche in cui incorrono i Consumatori:

Differenza fra reclamo e segnalazione

Tutte le principali Compagnie mettono a disposizione un numero a cui rispondono degli operatori di call-center i quali vengono spesso coperti di insulti da clienti insoddisfatti … ma serve a qualcosa? Assolutamente no.

I poveri ragazzi che ci rispondono sono lì per dare informazioni e cercare di risolvere i problemi più semplici, ma se il problema perdura e bisogna tentare passi successivi per risolvere, le chiamate fatte non hanno alcun valore legale.

Quelle che si fanno tramite telefono sono infatti delle semplici “segnalazioni di disservizio” che la compagnia prende certamente in considerazione, ma non assumendo però alcun obbligo a risistemare il tutto.

Bene quindi fare una prima chiamata per segnalare il disservizio, ed una chiamata a distanza di alcune ore per controllare a che punto è la segnalazione, ma poi basta: insistere o insultare serve solo a rendere più dura la giornata lavorativa degli operatori.

Trascorso un giorno dalla segnalazione quindi è il caso di presentare subito un reclamo.

Cos’è un Reclamo?

Caratteristica principale del Reclamo è che si tratta di un documento SCRITTO, e non è necessario un legale per presentarlo, ma bisogna però depositarlo seguendo le indicazioni date dalle Aziende nelle loro carte dei servizi.

La nostra associazione mette a disposizione gratuitamente (su questa pagina) dei comodi moduli per presentare un reclamo in caso di problemi con le principali aziende.

Lo spazio presente nei moduli per raccontare il fatto e per chiedere la soluzione del problema è volutamente ridotto: è infatti inutile dilungarsi in polemiche o in accuse che rendono solo più complesso per il tecnico che leggerà il reclamo capire qual’è il problema e quali sono le vostre richieste.

Avete quindi bisogno di presentare un reclamo? Compilate il modulo, speditelo ai vari indirizzo o numeri di fax presenti poiché sono quelli indicati nelle carte di servizi, trattenendone una copia, e attendete la risposta.

E se non rispondono al Reclamo?

In caso l’Azienda non risponda al reclamo potete tranquillamente rivolgersi alla nostra Associazione per essere assistiti nelle procedure successive al reclamo. Volendo potete addirittura chiederci di assistervi fin dall’inizio nella presentazione del ricorso. Trovate le modalità di contatto con la nostra associazione su questa pagina

Perché un’Associazione di Consumatori e non un Avvocato?

Prima di tutto chi opera per un’Associazione di Consumatori è, normalmente, o un Avvocato o un Laureato in materie giuridiche, oppure, comunque, personale appositamente formato per assistere i Consumatori, e quindi rivolgersi ad un’Associazione offre le stesse tutele di un Avvocato, anzi, a volte l’Avvocato, se non addentro alle materie del Consumerismo, potrebbe utilizzare soluzioni inadeguate, eccessive e costose, soluzioni che un’Associazione lascia come ultima possibilità, risolvendo spesso grazie ad accordi diretti con le aziende e senza passare per il Tribunale.

Ovviamente, come nel caso degli Avvocati, bisogna sempre stare sempre attenti a chi ci si rivolge. Molte Associazioni (anche famose e rinomate), infatti, sono diventate nel tempo solo e soltanto degli “Uffici di collocamento” per Avvocati e quindi tecniche e spese si equivalgono.

Se l’operatore dell’Associazione vi inizia a parlare di parcelle del legale e di cause fate attenzione: anche se famosa e rinomata potrebbe essere una di quelle ed i costi potrebbero lievitare. 

Un’Associazione di Consumatori seria, infatti, normalmente chiede solo il pagamento di una tessera d’iscrizione per darvi le corrette indicazioni su come muovervi e guidarvi verso la risoluzione del problema, ed eventualmente un costo forfettario nel caso debba intervenire a vostro supporto impiegando proprie risorse, ma il tutto costa, normalmente, poche decine di euro.

Ovviamente se è necessario avviare una causa vera e propria con il supporto di un’Avvocato per risolvere la vostra problematica, ad esempio perché l’azienda non vuole accettare soluzioni conciliative, allora sarà la stessa Associazione ad indicarvelo, consentendovi di scegliere il legale che preferite (e non per forza uno dell’Associazione).

E perché non andare dai Carabinieri?

Semplicemente perché non riparare un guasto o mandare una bolletta sbagliata non è un reato!

Presentando infatti una denuncia ai Carabinieri quello che si ottiene, in questi casi, è soltanto di avviare una procedura che impegnerà uomini delle Forze dell’Ordine ed addirittura un Magistrato il quale, semplicemente, dirà che “il fatto non costituisce reato” e chiuderà la pratica.

Riassumendo?

In caso di disservizio o bolletta pazza:

  1. Contattare con gentilezza il centralino dell’Azienda per chiedere spiegazioni ed eventualmente aprire una segnalazione chiedendo il numero di riferimento della stessa;
  2. Trascorse 24/48 ore dalla segnalazione, non contando i giorni festivi, depositare un reclamo formale utilizzando i moduli che trovate in questa pagina;
  3. Trascorsi 30/45 giorni senza aver risolto il problema rivolgersi ad una Associazione di Consumatori per farsi assistere nella risoluzione del problema.

Pochi passi per avere tante arrabbiature in meno!
 

Di admin

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