Le etichette energetiche per elettrodomestici contengono delle preziose informazioni per valutare la resa energetica e i consumi dei prodotti in commercio. Introdotte in Italia dal 1998 da alcune direttive comunitarie, le etichette energetiche aiutano i consumatori a scegliere prodotti che consumano meno e quindi assicurano un maggiore risparmio di denaro. Gli elettrodomestici assorbono infatti una grande quantità di energia, per questo consigliamo ai nostri lettori di usarli in modo corretto, abbinandoli a tariffe energetiche convenienti e in linea con le proprie esigenze. Per valutare la convenienza del vostro contratto di fornitura vi suggeriamo di analizzare le altre proposte del mercato, magari leggendo la guida su Illumia di SuperMoney, o quella su Eni o su Edison e tutte le altre compagnie energetiche monitorate dal portale.

Etichette energetiche per elettrodomestici: la normativa

La direttiva 2010/30/UE relativa a “l’indicazione del consumo di energia attraverso l’etichettatura e la presenza di informazioni uniformi relative ai prodotti in commercio”, prevede per tutti i prodotti venduti in UE la presenza di questo importante documento. Pertanto chi vende e chi produce apparecchi elettrici dovrà accertarsi che le informazioni siano trasmesse in modo chiaro e coerente alle direttive europee. Le etichette per elettrodomestici non sono invece obbligatorie nel caso di vendita di prodotti di seconda mano.

Come leggere le etichette energetiche per elettrodomestici?

I prodotti che richiedono la presenza di questo documento sono: condizionatori, lavastoviglie, lampade direzionali, LED, fluorescenti e per uso domestico, apparecchi di refrigerazione, televisori, asciugatrici e lavatrici. La normativa europea chiede anche ai rivenditori di assicurarsi che gli articoli in vendita espongano in modo evidente, chiaro e leggibile tutte le informazioni relative alla classe energetica di appartenenza e ai consumi.

In merito ai consumi, è prevista per tutti i prodotti una distinzione per classe energetica di appartenenza. Si parte dalla classe verde A, considerata la più efficiente, fino ad arrivare alla classe rossa, ovvero quella G, considerata quella a maggior consumo, ovviamente nel mezzo di sono tutte le altre, quindi, B, C, D, E ed F. Tra le ultime novità ci sarebbe anche l’introduzione di classi energetiche “superiori” identificate con le icone A+, A++ e A+++.

Le etichette energetiche per elettrodomestici sono abbastanza uniformi tra loro dal punto di vista grafico. Su tutte sono riportate delle frecce colorate e di lunghezza diversa proprio per indicare la variazione dei consumi energetici. Ed è infatti proprio su questo ultimo aspetto che le nuove etichette energetiche per elettrodomestici forniscono maggiori informazioni.

Infatti nella “sezione consumi” dovrà essere indicato l’impiego annuo di energia e di acqua, la capacità di carico (espressa in litri per frigo e congelatori e lavastoviglie, e in chili per le lavatrici) e perfino le emissioni sonore delle lavatrici sia durante il normale funzionamento sia durante la fase di centrifuga. Lievemente diversa è invece la normativa prevista per gli apparecchi televisivi, per i quali la classe energetica più elevata resta ancora la A.

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