Nelle scorse settimane si sono rincorsi articoli allarmati ed allarmanti sull’impossibilità di cumulare i buoni pasto a causa dell’introduzione dei Buoni Pasto elettronici.

Vediamo di ristabilire quindi la realtà dei fatti con questa breve guida:

Cosa sono i Buoni pasto?

Il buono pasto o ticket è un titolo di pagamento che l’azienda consegna ai propri dipendenti come servizio sostitutivo della mensa. Può essere utilizzato sia durante la pausa pranzo, come effettivo pagamento del pasto, sia come valuta di pagamento per l’acquisto di prodotti alimentari presso tutti gli esercizi convenzionati con le società che li emettono.

Possono essere emessi sia sotto forma cartacea (il cosiddetto carnet) che, sotto forma di tessere elettroniche dotate di microchip, e vengono accettati da ristoranti, pizzerie, trattorie, bar, take away, fast food, gastronomie, supermercati e ipermercati convenzionati.

Si può fare la spesa con i Buoni Pasto?

Certamente sì.. Non è vero infatti che con i ticket elettronici non sarà più possibile pagare la spesa al supermercato o la cena in pizzeria: in realtà i buoni elettronici hanno gli stessi limiti di quelli cartacei.

In questo senso la normativa non è cambiata.

Cosa è cambiato quindi?

Il vero cambiamento riguarda la tassazione. Dal 1° luglio 2015, il valore esentasse dei ticket elettronici è passato da 5,29 euro a 7 euro. Per i buoni cartacei, invece, il tetto di esenzione è rimasto fissato a 5,29 euro. L’obiettivo è quello di avvicinare il valore dei ticket italiani alla media europea, ma anche di rendere più veloci e sicure le transazioni.
Quali sono i vantaggi per il lavoratore?
Pochissimi e decisamente non significativi:
  • i buoni sono caricati sulla card senza dovere necessariamente passare al ritiro in azienda;
  • si riduce la possibilità di furto/smarrimento e di utilizzo da parte di malintenzionati. Ogni card, infatti, prevede una specifica procedura per il furto/smarrimento con blocco della stessa ed emissione di una nuova carta che conterrà il valore di quella smarrita;
  • risparmio fiscale: i lavoratori avranno, con l’introduzione dei buoni pasto elettronici, qualche centesimo in più in busta paga.

Quali sono gli svantaggi per il Lavoratore?
Il problema principale è che non esiste un Pos unico. Il sistema dei buoni pasto elettronici, così come quello dei buoni pasto cartacei, è infatti frammentato con diversi operatori presenti sul mercato.
Ogni società emittente buoni ha, infatti, il suo lettore POS. Per cui ogni esercizio commerciale, per poter garantire l’accettazione di tutti i buoni pasto elettronici, dovrebbe avere almeno 6 diversi lettori di card.
Considerato che le commissioni di incasso, già altissime per i buoni cartacei, sono più alte per i buoni elettronici, prevediamo una certa resistenza da parte degli esercenti nel dotarsi dei nuovi apparati.
Questo potrebbe comportare il rischio, per i lavoratori, di ritrovarsi in mano un valore (i buoni elettronici) difficilmente spendibile nelle immediate vicinanza del posto di lavoro, o, in caso di piccoli centri, che siano spendibili solo in determinati supermercati.
Inviatiamo quindi le forze sindacali a fare pressione, ad ogni livello, affinché i datori di lavoro si assicurino di acquisire buoni pasto che siano poi effettivamente spendibili dai lavoratori.

Di admin

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