L’information generation descrive uno dei fenomeni più evidenti e più complessi degli ultimi decenni. Lo sviluppo del web e la progressiva digitalizzazione dei servizi hanno modificato rapidamente le abitudini e le competenze degli utenti. Disporre di un accesso al web è una condizione necessaria per svolgere la maggior parte delle attività e sempre più utenti sono dotati di una competenza tecnologica elevata. Per rispondere alle crescenti esigenze degli utenti e rendere il servizio “più democratico”, molte compagnie telefoniche propongono delle vantaggiose offerte per navigare senza limiti. Chi volesse scegliere quella più adatta alla proprie esigenze potrà ricorrere ai vari strumenti per il confronto online come il comparatore di tariffe per adsl SuperMoney, un modo semplice e rapido per fare la scelta giusta.
Information generation: crescono le competenze e le aspettative
Per information generation s’intende non solo la crescita del numero di utenti dotati di una buona competenza tecnologica, ma anche la progressiva estensione del web in ogni ambito della nostra vita. La centralità del web e la progressiva digitalizzazione dei servizi sono senza dubbio i fenomeni più evidenti degli ultimi anni. Con l’uso crescente di smartphone, tablet e di tutti i dispositivi dotati di connessione internet anche le abitudini degli utenti sono radicalmente cambiate. Per indagare in profondità sul fenomeno e rintracciare le principali conseguenze di questa “rivoluzione digitale”, la società EMC, leader nel settore dell’information technology, ha avviato un’indagine a livello globale per definire esattamente l’entità del fenomeno.
Secondo le previsioni, la continua crescita del web attirerà entro il 2020 più di 7 miliardi di persone in tutto il mondo, con 10 milioni di aziende ed oltre 30 miliardi di dispositivi elettronici abilitati alla connessione. Quest’enorme rete produrrà una quantità di dati superiori ai 44 trilioni di gigabyte. Cifre davvero impressionanti che richiederanno un progressivo adattamento anche da parte delle infrastrutture aziendali.
I protagonisti dell’information generation
Un parte della ricerca ha tentato di raccogliere le impressioni di coloro che vivono a pieno questa grande rivoluzione: gli utenti. Secondo i dati raccolti, il 93% degli intervistati ha dichiarato di aver modificato sensibilmente le proprie abitudini e i propri stili di vita proprio in seguito alla grande crescita del web, che ha rivoluzionato totalmente anche le procedure lavorative e gran parte degli aspetti legati alla vita privata. Basti pensare agli acquisti online o alla digitalizzazione dei servizi. Il 60% degli utenti ritiene infatti che siano stati proprio gli smartphone, i tablet e tutti i dispositivi mobile a determinare questa grande evoluzione, ma significativi sono anche i valori relativi ai social media, giudicati determinanti per il 40% degli intervistati.
La situazione delle aziende italiane
A completare la valutazione dello scenario tecnologico nazionale concorre anche una valutazione del livello tecnologico delle aziende, nettamente inferiore rispetto a quello registrato nelle aziende cinesi e indiane. Tra i punti critici rintracciati emerge infatti un notevole ritardo nei sistemi di gestione e produzione dei dati, oltre alla limitata presenza di strumenti e procedure che garantiscano l’interazione rapida e immediata tra i lavoratori della stessa azienda e tra l’azienda stessa e gli utenti esterni.
Sfide future
La crescita delle competenze e delle aspettative nutrite degli utenti e l’inadeguatezza dei servizi aziendali nella gestione dei dati e degli accessi ai loro servizi, rappresentano due grosse sfide per la crescita nazionale. Solo attraverso un piano d’interventi attenti e mirati, e la creazione di infrastrutture adeguate ed affidabili, sarà possibile recuperare il forte ritardo maturato dal nostro Paese sul fronte tecnologico. La creazione della banda ultra larga e la digitalizzazione di alcuni servizi statali sembrano procedere in questa direzione, offrendo al nostro Paese la concreta possibilità di colmare quel divario che da sempre allontana l’Italia dagli standard europei.