vola-il-mercato-autoIl mercato auto parte col botto. Il primo mese dell’anno si è concluso con il  10,9% delle immatricolazioni in più rispetto ai valori registrati a gennaio dello scorso anno. Una notizia positiva in un mercato così fortemente penalizzato dalla crisi economica, che ha spinto molti italiani a rimandare l’acquisto di una nuova vettura o nei casi più estremi a rinunciarci del tutto a causa degli elevati costi delle assicurazione auto.

Sarebbe infatti proprio questo uno degli aspetti più critici che ha determinato la crescita delle assicurazioni online, considerate da molti più vantaggiose. Infatti per avere qualche esempio è possibile informarsi su le assicurazioni auto online, e verificare le reali opportunità di convenienza.

Mercato auto: una partenza sprint

Secondo i dati trasmessi dal Ministro dei Trasporti, lo scorso mese di gennaio avrebbe portato oltre 131.358 immatricolazioni, ovvero il 10,9% in più rispetto ai dati registrati lo scorso anno. Significativi sono anche i dati relativi ai trasferimenti di proprietà di auto usate. Nel mese di gennaio 2015 il volume globale delle vendite (483.254 autovetture) ha dunque interessato per il  27,19% auto nuove e per il  72,81% auto usate. Cifre significative che fanno ben sperare in una forte ripresa del settore automobilistico.

Un ruolo fondamentale nella ripresa del mercato auto è svolto senza dubbio dal gruppo FCA- Fiat Chrysler Automobiles, che chiude il mese con 37.191 consegne, circa l’11,34% in più rispetto ai dati registrati nel 2014. Dai dati di vendita emerge anche la preferenza degli italiani per alcuni modelli. Tra i preferiti svettano Panda, 500L, Punto, Ypsilon e 500. Il mercato auto sembra rispecchiare più di altri il clima di fiducia e di ottimismo provocato dalle previsioni economiche della Commissione europea.

I più ottimisti pensano che il mercato auto potrebbe essere il primo ad intraprendere la tanto attesa ripresa. Molti altri eventi sembrano infatti estendere i loro effetti benefici su altri settori. Il calo del prezzo del petrolio, la stabilizzazione dell’euro, il calo dei tassi d’interesse e il quantitative easing introdotto dalla BCE, potrebbero segnare la fine della crisi in molti altri Paesi europei.

Un ulteriore dato che conferma il miglioramento delle condizioni economiche è il fabbisogno statale, cresciuto di 3.4 miliardi rispetto al 2014. Il Paese sembra quasi risvegliarsi da un lungo periodo di letargo e intraprendere una nuova fase di rinascita. In merito agli eventuali sviluppi si attendono le previsioni economiche della Commissione europea che si riunirà il prossimo giovedì.

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