Si diffonde comunicato stampa del Comune sulla possibilità di valori “oltre limiti di legge” di Arsenico, il Fluoruro, il Vanadio e Selenio nelle acque che sgorgano dai rubinetti. Ma la Regione “deroga” ai limiti di legge perchè la nostra acqua è di origine vulcanica e non fa male alla saluta. Intanto però le industrie alimentari “dovranno mettere a punto ogni procedura affinché il prodotto finale non presenti rischi, anche potenziali, per la salute umana” perchè a Civitavecchia il valore di ARSENICO ha già superato i limiti di legge. Insomma l’acqua di Civitavecchia va bene così come per i cittadini ma le aziende alimentari devono stare attente a come la usano? Non non siamo dei tecnici, ma qualcosa non quadra.

Il Comunicato Stampa del Comune di Civitavecchia:

Al fine di assicurare il rispetto dei tempi programmati dai gestori per il rientro nei limiti di legge dei valori di parametro, con decreto del Presidente della Regione Lazio n. T0263/2009 è stata concessa deroga ai valori dei parametri di arsenico, fluoruro, vanadio e selenio a tutti i comuni dell’Ato 1 ed anche al comune di Civitavecchia,

 

che pur appartenendo all’Ato 2 è approvvigionata da fonti situate nel territorio dell’Ato1. L’arsenico, il fluoruro, il vanadio e il selenio, proprio per la natura vulcanica delle nostre terre hanno, nelle acque potabili, delle concentrazioni fluttuanti e spesso superiori a quanto stabilito con il decreto legislativo n. 31/01, anche se quasi sempre inferiori alle concentrazioni massime consentite dalla precedente normativa. Pertanto, si avvisa la popolazione della possibilità di superamento delle concentrazioni nelle acque destinate al consumo umano di arsenico, fluoruro, vanadio e selenio fino ai valori massimi ammissibili, che comunque non costituiscono pericolo per la salute umana, fissati dal Consiglio Superiore della Sanità (Fluoruro fino al VMA di 2,5 mg/l; Arsenico fino a VMA di 50 ug/l; Vanadio fino al VMA di 160 ug/l; Selenio fino al VMA di 20ug/l).
In particolare, si rende noto che nel comune di Civitavecchia e specificatamente nelle località servite dall’acquedotto Medio Tirreno e Siit, è presente nell’acqua una concentrazione di arsenico superiore a quanto stabilito nel decreto legislativo 31/01, valore tuttavia inferiore a quello stabilito dal Consiglio Superiore della Sanità. Inoltre, le industrie alimentari presenti nel territorio interessato dal provvedimento di deroga dovranno mettere a punto ogni procedura affinché il prodotto finale non presenti rischi, anche potenziali, per la salute umana relativamente al parametro di cui sopra

Di admin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *