Il Codice della Strada chiarisce quali sono i documenti da avere obbligatoriamente a bordo della propria vettura. Oltre che un dovere, rispettare questa normativa consente di tutelarsi e quindi evitare multe e sanzioni in caso di controlli effettuati dalle Autorità competenti. Nonostante si tratti di pochi documenti c’è ancora molta confusione a riguardo, per questa ragione cercheremo di fare una sintetica panoramica spiegando per ogni documento quali sono le informazioni contenute e il motivo della loro importanza.
I documenti da tenere sempre a bordo
L’obbligo di tenere a bordo determinati documenti è definito dall’articolo 180 del nuovo Codice della Strada dove sono anche contenute anche le indicazioni in merito all’ammontare delle sanzioni previste per i trasgressori. Come è facile intuire, il primo documento da tenere a bordo è la patente di guida, che potrà essere sostituita dal foglio rosa per coloro che non l’hanno ancora conseguita. In entrambi i casi è necessario avere anche la carta d’identità, o un altro documento di riconoscimento.
Il libretto o carta di circolazione è il documento che dimostra l’idoneità della vettura alla circolazione e viene rilasciato dalla Motorizzazione Civile. In questo documento sono riportate tutte le informazioni relative al veicolo, come ad esempio il numero di immatricolazione, la marca, il modello e il tipo di veicolo, il numero di carrozzeria e molti altri dettagli tecnici.
Il certificato di assicurazione dimostra la copertura assicurativa del veicolo, indicando anche il periodo di validità. Rilasciato dalla compagnia assicurativa al momento della sottoscrizione del contratto, il certificato di assicurazione riporta inoltre tutti i dati dell’intestatario e il numero di polizza, oltre alle informazioni relative al veicolo, al costo del premio assicurativo e ai dati indentificativi della Compagnia assicurativa.
Tagliandino giallo: caduto l’obbligo dal 18 ottobre
Il tagliandino giallo rientra invece tra quei documenti per i quali non è più previsto nessun obbligo. Infatti, dallo scorso 18 ottobre non è più obbligatorio esporlo sul parabrezza del proprio veicolo perché tutti i controlli sulla copertura assicurativa possono essere eseguiti attraverso dispositivi telematici e l’accesso a banche dati uniche.
Il modello blu, meglio definito modello CAI, è invece uno di quei documenti che converrebbe tenere a bordo anche se non è previsto alcun obbligo dalla legge. Utile per effettuare le constatazioni amichevoli in caso di sinistro, questo documento consente di ottenere un risarcimento in modo rapido e direttamente dal proprio assicuratore.