L’Unione Europea darebbe 1.500 euro al mese (per la precisione 1.450,57 euro) a chiunque ospiti un rifugiato ucraino, a titolo di “rimborso spese”.
Non solo: la legge che prevederebbe il contributo specificherebbe anche che particolarmente interessate a essere ospitate in Europa sarebbero «giovani donne, da sempre discriminate per futili motivi».
Per avere tutto questo basta seguire una semplicissima regola: «Il nucleo familiare dovrà dimostrare la pacifica convivenza con la persona ospitata – a carico – tramite documentazione fotografica».
Facile immaginare come una notizia del genere abbia fatto velocemente il giro del web: il quadro che automaticamente s’è formato nelle menti di molti – uomini per lo più – è quello in cui ospitare in casa propria un’avvenente ragazza dell’est europeo non solo è piacevole in sé, ma paga pure.
C’è però un problema: la sola e unica fonte di questa vicenda è una misteriosa Anastasia Lebedeva, corrispondente da Bruxelles per il Giornale del Corriere, un sito che pubblica notizie satiriche e inventate.
Questo non ha impedito però a molti di cercare informazioni sul web su come poter offrire ospitalità e riscuotere il contributo.
Attenzione quindi, specialmente sul web, quando una notizia, come in questo caso, è troppo bella per essere vera, semplicemente non è vera!
Fino a che le bufale restano a questo livello ci si fanno sopra 4 risate e tutto finisce lì, ma basta il solito furbetto che si inventa un contributo anticipato o delle spese perché la truffa sia servita.
Attenzione!