Anche i “figli del Jobs Act” potranno richiedere dei mutui per acquistare una nuova casa. Molte banche ed istituti di credito hanno infatti dichiarato di non riservare trattamenti particolari ai lavoratori in possesso di un contratto introdotto dal Jobs Act, la riforma per il lavoro introdotta dal Governo Renzi. Il momento sembra infatti particolarmente propizio all’acquisto grazie al sensibile calo dei prezzi degli immobili e dei tassi d’interessi applicati ai vati tipi di finanziamento. Chi fosse interessato a valutare nuovi investimenti potrà consultare le proposte mutui del comparatore SuperMoney e scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
Richieste mutui con il Jobs Act
Per valutare le reali possibilità di accesso ai mutui garantite ai lavoratori che hanno trovato una nuova occupazione grazie al Jobs Act, gli esperti dell’Osservatorio SuperMoney hanno deciso di contattare alcune banche ed istituti di credito. Nello specifico sono state contattate Banca Sella, CheBanca!, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo e UniCredit, che hanno dichiarato di non aver modificato le loro procedure di valutazione per i mutui in seguito all’introduzione della riforma per il lavoro.
Secondo le dichiarazioni rilasciate dalle banche contattate per la ricerca, non sarebbero state introdotte variazioni nelle procedure di analisi delle richieste dei mutui. Il tradizionale contratto a tempo indeterminato sembra avere lo stesso peso di un contratto a tutele crescenti. Unica condizione è l’affidabilità creditizia, un requisito necessario per ogni erogatore di finanziamenti. A tal proposito potrebbe essere utile ricordare che esistono degli specifici servizi assicurativi.
Metodo applicato per la ricerca
Per dare un esempio delle concrete possibilità offerte dal mercato creditizio, gli esperti dell’Osservatorio SuperMoney hanno realizzato una simulazione, usando come esempio una situazione abbastanza comune: un giovane lavoratore di età compresa tra i 25 e i 30 anni, in possesso di contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti con RAL 25.000 euro che desidera acquistare un immobile dal valore di 200.000 euro.
Risultati ottenuti
L’apertura mostrata dalla banche sembra aver determinato la ripresa del mercato creditizio. I dati dell’ultimo bollettino ABI mostrano come le concessioni di mutui sarebbero aumentate del 42,4% già nel primo trimestre. A determinare questa ripresa avrebbe contribuito anche la flessione dei tassi d’interesse applicati, che oscillano tra il 3.01% e il 3.07% nel solo mese di gennaio. Per i mesi futuri si spera in un consolidamento dei risultati raggiunti. Il calo dei prezzi del mercato immobiliare e la crescita dell’occupazione saranno di certo dei fattori determinanti.