“Parliamo di un mercato che solo nel primo trimestre del 2018 ha fatto registrare 12,6 milioni di euro di transazioni – spiega il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – con un incremento che ha sfiorato il 200% rispetto all’anno precedente”.
Numeri che si spiegano con la riduzione dei prestiti alle famiglie da parte delle banche. Ad una prima analisi, quindi, questo nuovo fenomeno appare come un’occasione preziosa per chi cerca finanziamenti, ma secondo l’Associazione Codici bisogna fare molta attenzione ai rischi legati a queste operazioni.
“Riteniamo sia necessario un intervento del Ministero dell’Interno – afferma il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – e nello specifico del Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative Antiracket e Antiusura Domenico Cuttaia. Chi eroga il prestito, essendo un privato e non una banca, lo fa a fronte di minori garanzie. A nostro avviso questo rappresenta una porta spalancata al riciclaggio e favorisce l’evasione. C’è infatti la possibilità di stabilire un tasso nel contratto che si sottoscrive e di pagare poi il resto in nero ed in contanti, aggirando la legge antiusura. Per questo – conclude il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – auspichiamo un controllo approfondito da parte del Viminale e del Commissario Straordinario Cuttaia, affinché quella che si presenta come un’opportunità per chi ha bisogno di un prestito non si trasformi in un affare per chi invece ha interesse ad aggirare la legge”.
Fonte: CODICI: Codici: pericolo usura e riciclaggio dietro i prestiti tra privati
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