Carburante raffinato e distribuito non correttamente nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto  Codici Puglia ha avviato un'azione collettiva per chiedere il risarcimento di tutti i danni subiti

Sono davvero tanti gli automobilisti coinvolti nella vicenda del carburante che non sarebbe stato raffinato correttamente prima di venire distribuito da alcuni impianti nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto.

Codici Puglia ha avviato un’azione collettiva per chiedere il risarcimento di tutti i danni, patrimoniali ed extrapatrimoniali, che hanno subito migliaia di cittadini a seguito di questo inaccettabile evento.
Queste le parole dell’Avvocato Stefano Gallotta, che si sta occupando in prima persona della richiesta di risarcimento sia ai gestori degli impianti di distribuzione responsabili, che alle compagnie petrolifere di riferimento: “Chiederemo senz’altro il rimborso delle spese di riparazione sostenute e il risarcimento di tutti i danni sofferti dagli automobilisti, rivolgendo le legittime pretese, in prima istanza, ai gestori delle pompe di benzina e alle compagnie petrolifere coinvolte, per aver illegittimamente somministrato il carburante inidoneo, provocando in tal modo il danneggiamento dei veicoli dei malcapitati automobilisti. Quando si va a fare rifornimento è come se si stabilisse un contratto con il distributore, essendo l’interfaccia del consumatore finale. Pertanto se il prodotto ricevuto ed utilizzato non è conforme, bisogna chiedere i danni al benzinaio che poi si rivarrà nei confronti di chi ha causato il disagio”.
E purtroppo di danni questa vicenda ne ha provocati eccome: sono infatti diverse le autovetture rimaste ferme a causa di carburante annacquato.
Autovetture che, ovviamente, ora devono essere riparate.

A tal proposito ecco una testimonianza di un socio di Codici Puglia, pronto a partecipare alla nostra azione collettiva: “Ho fatto benzina in data 30 dicembre, poi ho ripreso la macchina il 2 gennaio, ma si accendeva a stento. Dopo qualche tentativo sono riuscito però a metterla in moto e a recarmi a lavoro senza problemi. Una volta uscito da lavoro la macchina non partiva più e allora, piuttosto che accanirmi, ho chiamato il mio meccanico. Una volta fatti i doverosi controlli mi è stato spiegato che c’erano 370 euro di danni, provocati da benzina annacquata. Il meccanico mi ha addirittura fatto i complimenti per avere evitato di fare camminare ulteriormente il mezzo, visto che avrei solo rischiato di danneggiare ulteriormente gli iniettori. Ho scoperto Codici Puglia tramite internet: ho trattenuto lo scontrino del bancomat e parteciperò alla richiesta collettiva di risarcimento danni e rimborso spese”.

Una testimonianza utile per ricordare a tutti di trattenere lo scontrino dopo avere fatto rifornimento, visto che può essere utilizzato come prova. Detto ciò, anche tutti i consumatori che non sono in possesso di una ricevuta fiscale possono comunque dimostrare di aver fatto rifornimento ad esempio, grazie alle testimonianze di altri clienti oppure attraverso l’esame dei filmati delle telecamere.
Il Codice Civile vale anche in questo caso specifico di rapporto contrattuale, quindi possono essere rimborsati oltre ai danni patrimoniali anche quelli extra patrimoniali.

Per aderire all’azione collettiva ed ottenere maggiori informazioni, contattate l’Associazione Codici Puglia ai seguenti recapiti: codici.corato@codici.org oppure chiamate o contattate via whatsapp il numero creato ad hoc: 377. 3500500.



Fonte: CODICI:

Carburante raffinato e distribuito non correttamente nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto Codici Puglia ha avviato un’azione collettiva per chiedere il risarcimento di tutti i danni subiti

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