Liberalizzazione del mercato dell’energia dal 1° luglio 2019 22 milioni di consumatori rischieranno di rimanere al freddo e al gelo  Codici: italiani con ritardi di pagamento o segnalati al Crif rischiano di non avere fornitura di energia e gas
Quante volte vi abbiano raccontato delle vessazioni che il consumatore subisce su tutti i fronti ed in tutti i settori.

Ebbene le buone notizie non finiscono mai, e pertanto è nostro dovere tenervi aggiornati ed informati.

Gli operatori dei differenti settori si sa, vanno monitorati ma si pensi a cosa può succedere se ci fosse un connubio tra operatori di energia e gas e Crif (Centrale Rischi Finanziari).

Se un utente è moroso nei confronti del proprio venditore di energia, quest’ultimo ha tutti gli strumenti per tutelarsi attraverso il distacco, o può mettere i sigilli al contatore, o ancora esiste il CMOR (Corrispettivo di Morosità), il sistema introdotto dall’Autorità in base al quale viene garantito un indennizzo al vecchio fornitore uscente di energia elettrica per l’eventuale mancato incasso del credito relativo alle fatture degli ultimi tre mesi di erogazione, prima che il cliente passi al nuovo fornitore.

I fornitori di energia elettrica e gas possono quindi rifiutarsi di stipulare contratti con clienti morosi, è concesso loro anche nella maggior tutela di non attivare un’utenza ad un cliente, se quest’ultimo ha ancora debiti pendenti nei suoi confronti.

Ma cosa succede se il fornitore di energia e gas rifiuta di stipulare un contratto con il consumatore sulla base di dati che ha acquisito dalla Centrale Rischi Finanziari?

Ebbene si chiama credit check, ovvero verifica dell’affidabilità creditizia, ma non in ambito energetico, bensì nel caso in cui si risulti insolventi ad esempio per la rata del mutuo o del finanziamento che non si è riusciti a saldare.

Pertanto se non si è solvibili e si è segnalati alla Crif o alla Banca d’Italia, un venditore di energia può rifiutarsi di stipulare un contratto di fornitura luce e gas.

Ricordiamo che si tratta di un’utenza che deve essere allacciata perché si tratta di servizi indispensabili al cittadino dai quali non si può prescindere.

Se una persona ha un momento di difficoltà economica, come tra l’altro sarà capitato alla maggior parte degli italiani negli ultimi tempi, deve perciò rimanere al buio o al freddo e al gelo?

Circa 20 milioni di italiani, secondo Banca d’Italia hanno avuto problemi relativi a ritardi nei pagamenti, con la maggior tutela si ha ancora il diritto di avere un con contratto di energia, con la liberalizzazione del mercato invece, la condizioni contrattuali vengono stabilite tra le parti, nonché dettate dall’operatore.

Ci pare assolutamente ingiusto ed insensato, ma questa è la situazione in cui ci troviamo: fornitori di energia e gas che fanno sottoscrivere nuovi contratti agli utenti che prevedano l’esplicito consenso all’accesso alle banche dati creditizie ai fini della valutazione della propria capacità di pagare, e quindi per ottenere implicitamente l’autorizzazione a poter rifiutare quel consumatore.

Quindi l’azienda può: rifiutarvi, oppure farvi un contratto nel mercato libero e farvi pagare un prezzo più elevato in quanto cattivi pagatori in ambiti del tutto estranei all’energia.

Ma l’Autorità se ne è mai accorta?

Occorre assolutamente privare di questa discrezionalità le aziende di settore e correre ai ripari dal punto di vista legislativo, per porre degli argini senza i quali si darà alle aziende carta bianca per scrivere pagine davvero oscure in un mercato che già è una selva di operatori, non osiamo immaginare cosa possa succedere con il mercato libero a partire dal 1° luglio 2019.

Il consumatore non può continuamente essere assoggettato alle iniziative unilaterali delle aziende.

Si intervenga per porre, come l’esperienza ci insegna, degli argini che limitino lo strapotere delle aziende prima che sia troppo tardi.



Fonte: CODICI: Liberalizzazione del mercato dell’energia dal 1° luglio 2019 22 milioni di consumatori rischieranno di rimanere al freddo e al gelo Codici: italiani con ritardi di pagamento o segnalati al Crif rischiano di non avere fornitura di energia e gas

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