Che la televisione era cambiata era cosa già nota a tutti; pubblicità sempre più pervasiva, migliaia di programmi, ricerca continua della perfezione delle immagini e chi ne ha più ne metta. Oggi però Sky cambia di nuovo, cavalcando l’innovazione del digitale e dello streaming, un concetto sempre più di tendenza grazie anche alla potenza della banda, che in alcuni comuni raggiunge l’assurda velocità di 1gb/s.
La tv è cambiata e con essa la sua fruizione
Era il 2003 quando Sky fece la sua comparsa nel mercato mondiale della televisione. Tra critiche e opinioni favorevoli alla fine il gigante della televisione ha cambiato per sempre la nostra dieta televisiva, sempre più ricca di contenuti, dall’intrattenimento all’educazione fino ad arrivare ai telegiornali, minuto per minuto e ora per ora, quasi a volver scandire il tempo che passa con notizie sempre pronte ed aggiornate.
Ma un dato più di tutti fa riflettere; la stragrande maggioranza dei contenuti non viene più fruito dalla televisione. Il digitale e, la portabilità del mobile, non solo hanno rivoluzionato le modalità con cui viene prodotta l’informazione (oggi si parla sempre più spesso di prosumer), ma hanno anche rivoluzionato le modalità attraverso il quale fruiamo l’informazione: oggi qualsiasi dispositivo è valido per ascoltare, vedere e consumare informazioni. Gli smartphone, da oggetti ingombranti e vistosi, sono diventati degli strumenti impressionanti, talmente potenti da superare per potenza di calcolo molti pc, almeno nei benchmark che girano online.
Cosa vogliono dire questi assunti? Una sola risposta: per tutte le fasce d’eta il tempo passato online (al netto di tutti i dispostivi utilizzati) supera di gran lunga il tempo passato davanti alla televisione. Vuoi per le vite frenetiche, vuoi per la portabilità degli smartphone e dei tablet, oggi gran parte dei contenuti vengono visionati tramite questi dispostivi, è un dato difatto.
A sky hanno capito una cosa: il contenuto è sempre più narrow, talmente targettizzato che Netflix ha fatto della personalizzazione il suo punto di forza: il paradigma content is the king vale ovunque, non solo sui social, ma anche in ambito televisivo.
Da decoder a centro multimediale: la pervasività
L’Innovazione di Sky Q passa da un semplice concetto: in ogni casa non deve esserci solo un decoder, ma un ecosistema di decoder interconnessi tra loro, talmente collegati al punto di dialogare tra loro. Se anni fa era assurdo parlare di pay per view e tv satellitare, oggi parliamo di un dispositivo che si può collegare ad altri dispositivi (gli Sky mini di Sky Q platinum, una versione più performante di quella classica) e permettere a un’intera famiglia di vedere contenuti diversi in tutta la casa: la pratica dei litigi tra fratello e sorella sembra ormai archiviata.
Lo stesso Jeremy Darroch ha dichiarato:
“Abbiamo voluto reinventare la tv in modo che l’esperienza di visione fosse flessibile e fluida su diversi schermi per offrire ai clienti una vasta scelta a portata di mano. Un vero ecosistema capace di coinvolgere l’utente (chiamato fluid viewing) che si pone in contrapposizione con quanto proposto da Apple con la sua avveniristica AppleTv.”
Content is the king, User Experience is the Queen
Sky a quanto pare conosce bene le tendenze e non lascia nulla al caso. Come accennavamo poco fa, la personalizzazione dei contenuti è una prassi già utilizzata da molti player, vedi netflix ma soprattutto Spotify, il player musicale capace di proporre all’utente musica in base alle sue preferenze d’ascolto: ah la potenza degli algoritmi predittivi!
Ecco allora che Sky in fretta e furia cavalca questa onda di innovazione: abbiamo la musica che si adatta alle nostre preferenze, le serie tv e i film, perché non fare un ecosistema fatto di documentari, telegiornali e sport che si evolve con i nostri gusti? Chi non hai mai desiderato di vedere un programma simile a quello già visto in precedenza?
Ma non solo, i programmi possono essere interrotti e ripresi in seguito, trasferiti da mobile alla tv in un batter d’occhio e avvalersi dell’altissima definizione in 4k.
Migliora anche la user experience, questo perché Sky ha pensato davvero a tutto. Verranno presto abilitati i comandi vocali dal telecomando (come su Apple TV, anche se non ancora in Italia) e verrà commercializzata una SoundBar, specificatamente sviluppata per la piattaforma e in grado di adattare il suono dinamicamente in base alla trasmissione vista.
l’innovazione giustifica il prezzo?
Se siete dei fan accaniti della televisione, dei documentari e dei suoi contenuti, Sky Q può essere il vostro più grande amico. Ma qui non si parla più di convenienza o di preferenze: Sky Q è la naturale evoluzione della televisione, una televisione sempre più taylor made, che conosce chi sta dall’altra parte, e che consiglia la visione di programmi a scapito di altri. Sky ha capito prima di tutti che non si può più parlare di decoder o di parabola ma di piattaforma, un ecosistema che unisce i contenuti satellitari a quelli di internet creando un connubio unico e rivoluzionario.
Insomma, si prevedono intense sessioni di divano, coperta e Sky Q!
Francesco Sanetti
Fonte: CODICI: Sky q: la rivoluzione che mancava
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