Si deve, dunque, pagare non solo il contributo unificato di 43,00 euro a sanzione, ma ci sarà un giudizio per ogni ricorrente, dilatando esponenzialmente i tempi di risposta al ricorso.
L’azione cumulativa promossa da Aeci, Codici e Lega Consumatori Lazio si basa sull’art. 103 del Codice di procedura Civile, in virtù di un LITISCONSORZIO FACOLTATIVO PER CONNESSIONE OGGETTIVA, che testualmente riporta: “Più parti possono agire o essere convenute nello stesso processo, quando tra le cause che si propongono esiste connessione per l’oggetto o per il titolo dal quale dipendono”.
Nel caso in questione è vero che i ricorrenti avrebbero potuto procedere in giudizio da soli, ma è corretto aver incardinato il ricorso in un unico giudizio perchè l’oggetto, così come le prove e la motivazione sono assolutamente identiche per tutti i ricorrenti.
E non solo: giuridicamente si tratta di un’ordinanza abnorme perchè contraria a tutte le norme processuali e di “giusto processo” tese all’ECONOMIA PROCESSUALE, tale che il giudice deve “contenere” e non disperdere.
Anziché fare un’unica sentenza, oggi si dà disposizione per fare più sentenze, ricordiamo che solo Codici ha presentato più di 7000 sanzioni, per non parlare di tutti gli altri ricorsi presentati, che ammontano a circa 9000.
Si vanificano, in questo modo, tutte le riforme attuate nel corso degli ultimi anni per alleggerire l’economia processuale e si va pesantemente a gravare sulle tasche dei cittadini.
“Per tali ragioni l’ufficio del Giudice di Pace sta andando contro legge, emettendo un’ordinanza che presenta motivi oscuri e in cui non c’è ragionevolezza nella decisione” dichiara l’avv. Carmine Laurenzano, responsabile Ufficio Legale Codici.
Aeci, Codici e Lega Consumatori Lazio segnaleranno al Ministero di Grazia e Giustizia quanto sta avvenendo e chiederanno che siano inviati gli ispettori per avere informazioni sulle linee e le procedure dettate dall’ufficio giudiziario e per sapere chi ha disposto la separazione, essendo un’ordinanza totalmente priva di giustificazione.
Inoltre, essendo sempre oscuri i motivi dell’ordinanza, Aeci, Codici e Lega Consumatori Lazio presenteranno esposto alla Procura della Repubblica di Perugia, che è quella competente nel caso di specie a giudicare.
Fonte: CODICI:
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