Le fasce di utenti della strada si possono suddividere in tre categorie, automobilisti – motociclisti, ciclisti e pedoni, con le ultime due considerate a buona ragione le più deboli.
Alessandria è da sempre una città autodipendente e almeno sinora nessuna delle varie Amministrazioni che si sono succedute al Governo della città ha provveduto a realizzare interventi atti a ad una maggiore tutela di ciclisti e pedoni.
Infatti le piste ciclabili nelle zone dove esistono sono spesso interrotte, o in cattivo stato, in alcune zone inutili e in altre persino mancanti e i pedoni quanto a tutela non stanno certamente molto meglio.
Gli incidenti stradali causati dalle auto solitamente non dipendono da noncuranza della pubblica amministrazione, ma sono conseguenti a comportamenti errati di vario tipo da parte degli automobilisti e quindi con un maggiore rispetto delle regole del codice della strada da parte degli potrebbero essere decisamente evitati o quantomeno ridotti di numero e gravità.
Diverso è il discorso per quanto riguarda ciclisti e pedoni, i quali oltre a non avere nessuna protezione stradale da parte di una politica da sempre miope e autodipendente, non hanno nessuna responsabilità diretta (diversamente dagli automobilisti) quanto vengono coinvolti in incidenti stradali nei quali purtroppo hanno sempre la peggio.
Ultimamente dobbiamo rilevare che è stata istituita una protezione per i pedoni con l’installazione una recinzione protettiva in metallo, sul marciapiede di via Marengo al semaforo antistante il Mac Donald, un tratto di strada decisamente trafficato in quanto è percorso ogni giorno da migliaia di auto, in entrata e in uscita dalla città verso la tangenziale per Genova, per Spinetta Marengo, Tortona e Novi Ligure.
Ovviamente in questo caso è stato risolto un piccolo problema, ma è comunque una dimostrazione che non ci vuole molto per risolvere i problemi, basta volerlo fare tenendo in considerazione anche le fasce più deboli della strada. Ora però restiamo in attesa di verificare come si comporterà la nuova amministrazione comunale, per quanto concerne il piano della mobilità, ZTL compresa, e relativamente agli interventi necessari per migliorare la sicurezza nella circolazione stradale dei ciclisti, intervenendo in modo incisivo e funzionale sul sistema attuale delle piste ciclabili.
Secondo l’Istat nel 2016 si sono verificati in Italia 175.791 incidenti stradali con lesioni a persone che hanno provocato 3.283 vittime (morti entro il 30° giorno) e 249.175 feriti.
Dopo due anni di stagnazione il numero dei morti torna a ridursi rispetto al 2015 (-145 unità, pari a-4,2%).
Tra le vittime sono in aumento i ciclisti (275, +9,6%) e i ciclomotoristi (116, +10,5%), stabili gli automobilisti deceduti (1.470, +0,1%) mentre risultano in calo motociclisti (657, -15,0%) e pedoni (570, -5,3%).
Per la prima volta dal 2001, gli incidenti e i feriti registrano un incremento (rispettivamente +0,7% e +0,9%) in confronto all’anno precedente.
Aumentano soprattutto i feriti gravi: sulla base dei dati di dimissione ospedaliera, sono stati oltre 17mila contro i 16mila del 2015 (+9%).
Il rapporto tra feriti gravi e decessi è salito a 5,2 nel 2016 da 4,7 dell’anno precedente.
Sulla diminuzione del numero di vittime in Italia pesa soprattutto il calo registrato su autostrade (comprensive di tangenziali e raccordi autostradali) e strade extraurbane (274 e 1.546 morti; -10,2 e -4,6% sull’anno precedente). Una flessione più contenuta si registra, di contro, sulle strade urbane (1.463 morti;-2,6%). Più consistente la diminuzione nei grandi Comuni nel complesso, per i quali il numero di morti nell’abitato diminuisce del 6,5 %.
Tra i comportamenti errati più frequenti sono da segnalare la guida distratta, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 41,5% dei casi). Le violazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano, infatti, l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e l’uso di telefono cellulare alla guida.
Nel mese di luglio picco di incidenti e morti dentro e fuori l’abitato
Nel 2016 il maggior numero di incidenti stradali con lesioni a persone si è verificato, come lo scorso anno, nel mese di luglio (16.981) (e anche la frequenza di incidenti risulta più elevata in questo mese estivo), sia sulle strade nell’abitato, sia in quelle fuori (12.319 e 4.662 incidenti). Seguono i mesi di maggio e giugno per numerosità di eventi sulle strade urbane (12.072 e 11.704 incidenti) ed extraurbane (4.074 e 4.036 incidenti) (Figura 3). Sulle strade urbane si registra un numero particolarmente elevato di incidenti anche nel mese di ottobre (11.748), mentre fuori dall’abitato in agosto (3.976).
Anche il maggior numero di vittime è stato registrato a luglio, per tutti gli ambiti stradali (367 morti). Altri mesi che presentano un numero elevato di morti sono agosto per le strade urbane (150) e agosto e giugno per quelle extraurbane (188 e 182) (Figura 4). Febbraio è stato invece il mese con il minor numero di incidenti (12.769) e marzo di vittime (227).
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