Genio e follia Curiosità e stranezze di alcuni dei più grandi scrittori di tutti i tempi
C’è un mondo al di là delle biografie ufficiali che racchiude la vera essenza dei più famosi poeti e scrittori, che riguarda la loro vita quotidiana, la loro intimità e le piccole abitudini o stranezze che rappresentano ogni uomo.

Victor Hugo, ad esempio, aveva l’abitudine di scrivere i propri romanzi completamente nudo, per non cadere nella tentazione di uscire fuori di casa e dedicarsi ai divertimenti. 

Torquato Tasso era così ossessionato dalla sua privacy che, un giorno, convinto che un suo servitore lo stesse spiando, lo aggredì violentemente.

Charles Dickens, per contrastare le correnti terrestri e le scariche di elettricità positiva e negativa, pare avesse l’abitudine di dormire soltanto con il viso rivolto verso il nord. 

Edgar Allan Poe aveva una terribile paura del buoio e si racconta abbia imparato a contare leggendo le date di nascita e morte incise sulle lapide di un cimitero vicino alla scuola che frequentava. 

Robert Frost, Franz Kafka, Pablo Neruda e James Joyce amavano scrivere esclusivamente di notte, mentre Virginia Woolf e Ernest Hemingway pare fossero mattinieri. 

Honorè de Balzac per mantenere i suoi ritmi folli beveva almeno 50 caffè al giorno, mentre Jane Austen amava bere il thè dalle prime ore della mattina. 

C’era chi amava scrivere in casa propria, come Truman Capote o Marcel Proust, e chi come Nabokov invece preferiva farlo in viaggio.

E se pensiamo che da un viaggio in treno è nato “Lolita”, direi che gli riusciva anche divinamente.



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