La questione della fatturazione a 28 giorni anziché 30 è tornata ultimamente all’attenzione con la decisione di Sky di far pagare il proprio abbonamento mensile ogni 28 giorni, acquisendo l’8,6% in più su un canone già eccessivamente elevato.
Segue, dunque, l’esempio delle compagnie telefoniche (tutte tranne Tiscali) che utilizzano questo trucchetto per mascherare l’aumento delle tariffe. Il consumatore è costretto a pagare 13 mensilità invece che 12, con un aumento dell’8,7%.
Questa attività è unica in Europa: le compagnie che operano a livello internazionale hanno attuato questo tipo di manovra soltanto in Italia, paese in cui chi dovrebbe vigilare e regolare tali attività non è riuscito a fermarle.
Le sanzioni comminate dall’Antitrust appaiono irrisorie e ridicole.
Se paragonate al fatturato delle rispettive aziende, ci rendiamo conto che sono assolutamente minime e vengono, per questo motivo, continuamente ignorate. Anzi, in alcuni casi, le suddette compagnie telefoniche, nonostante la propria scorretta condotta, si prendono il lusso anche di presentare ricorso.
E’ chiaro che né i richiami dell’Agcom, né le sanzioni dell’Antitrust, a dir poco insignificanti, fermeranno queste pratiche scorrette per i consumatori.
E’ necessario che i poteri di regolazione siano rivisti per garantire ai consumatori di veder tutelati i propri diritti.
Il consumatore ha, ora, la possibilità di cambiare operatore, scegliendo tra gli operatori virtuali telefonici.
Si tratta di società che forniscono servizi di telefonia mobile senza possedere alcuna licenza per il relativo spettro radio né necessariamente avere tutte le infrastrutture necessarie per fornire tali servizi utilizzando a tal scopo una parte dell’infrastruttura di un operatore mobile reale. Essi garantiscono al clienti gli stessi servizi degli operatori tradizionali, a prezzi più vantaggiosi. Lo stesso vale per i servizi offerti da Sky che il consumatore può sostituire facilmente, in modo più economico, rivolgendosi ad offerte che trova online.
La deputata Morani ha presentato un disegno di legge che prevede lo stop definitivo alla scadenza a 28 giorni e l’obbligazione alla tariffazione mensile, a cui l’Associazione Codici da il pieno sostegno.
Alessia Morani e Codici si sono dati appuntamento alla prossima settimana per mettere a punto il testo, il quale entrerà probabilmente all’interno della Legge di Bilancio.
“Se la legge dovesse passare – dichiara Luigi Gabriele Affari Istituzionali Codici – tlc e pay tv dovranno fare i conti con quanto fatto finora, perché nulla ci vieterà di chiedere il conto dei soldi sottratti ai consumatori”.
Politica e associazioni consumatori si trovano sullo stesso fronte per combattere le pratiche scorrette perpetrate senza ritegno da compagnie telefoniche spregiudicate.
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