di Annamaria Villafrate – Con la sentenza n. 13153/2020 (sotto allegata) la Cassazione, nell’accogliere il ricorso del difensore dell’imputato chiarisce che, per integrare il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, non sono sufficienti condotte petulanti, insistenti e ostili. Occorre che l’atteggiamento tenuto nei confronti del pubblico ufficiale sia tale da coartare la sua volontà prospettandogli un danno ingiusto in caso di mancato accoglimento delle richieste. Violenza o minaccia a pubblico ufficialeMancata integrazione reato violenza o minaccia a pubblico ufficialeNon commette reato il cittadino bisognoso, petulante e ostile con il SindacoViolenza o minaccia a pubblico ufficiale[Torna su]
Il giudice dell’impugnazione riforma la sentenza di assoluzione di primo grado, di…

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