Fake News. è da qualche anno ormai che abbiamo imparato a conoscere questo termine anche se, purtroppo, non possiamo dire che il popolo del web italiano (ma anche mondiale) sia capace e attrezzato a riconoscerle.
è un momento duro per l’informazione, polarizzata in Tv e travisata sul Web, tutto questo con la gentile concessione del cittadino medio (mal)informato, che non si cura di fare un double check quando legge una notizia online.
Fino a qualche tempo fa, il livello più alto di Fake News con cui avevamo a che fare era l’ennesimo post sulla morte di un personaggio famoso, di solito confutata dallo stesso qualche ora dopo. Ma ora, purtroppo, le Fake News hanno un ruolo completamente diverso.
Dalle elezioni di Trump e l’inizio del Russia-Gate, abbiamo avuto la possibilità di vedere il vero potere delle notizie false:possono anche modificare un risultato elettorale.
Adesso tocca a noi essere al centro dell’uragano e stiamo vedendo in tempo reale i suoi estremi risultati.
Potrebbe essere anche l’Italia al centro del piano di disinformazione presumibilmente proveniente dalla vicina Russia?
é importante iniziare a capire che questo non è un problema che si risolverà presto, in quanto il mercato dei falsi è particolarmente remunerativo, chiamata dagli esperti fakenews-economics.
Un esempio lampante è proprio relativo alla campagna elettorale Trump/Clinton, durante la quale Cameron Harris, 23 anni, appena laureato, nel 2016 ha incassato 5mila dollari in pochi giorni inventando una fakenews relativa al ritrovamento di una decina di casse piene di schede truccate da Hillary Clinton. Pochi giorni prima aveva acquistato, con 5 dollari, un dominio diventato subito un sito, «Christian Times». Lì sopra ha pubblicato notizia e foto. Il resto lo hanno fatto i cittadini disinformati e svogliati, che hanno dato click e condivisione alla notizia.
Anche in Italia però non bisogna impegnarsi molto per trovare ondate di Fake News. Dal falso bando di concorso esclusivamente per immigrati e profughi in Liguria, che segue gli incresciosi fatti di Macerata, al prete di Pistoia che ringrazia Allah e perdona il presunto assassino di Pamela Mastropietro.
Oppure anche notizie di stampo politico, sulle politiche 2018, con la news secondo la quale le schede elettorali inviate agli italiani residenti all’estero fossero prive dei simboli dei partiti di centrodestra, o di locandine elettorali come inserto insieme alle schede per la votazione. Notizie false che però hanno i giusti requisiti per prendere allo stomaco, far infuriare e, di conseguenza, modificare atteggiamenti e decisioni.
L’Unione Europea è certamente in prima linea per cercare di combattere l’uragano bufale, con l’istituzione di un Gruppo di alto livello per fornire consulenza alla Commissione Ue su come contrastare la diffusione della disinformazione online. Si tratta di 39 esperti provenienti da tutta Europa. Per L’Italia saranno presenti il docente ordinario della Bocconi, Oreste Pollicino, esperto e detentore di corsi che parlano di Diritto Online e Informazione. Saranno presenti anche i giornalisti Gianni Riotta e Federico Fubini e la manager di Mediaset, Gina Nieri. Questi esperti saranno guidati da Medeleine De Cock Buning, docente dell’università di Utrecht. Il gruppo contribuirà alla definizione della strategia dell’Unione europea per combattere le fake news che sarà presentata nella primavera di quest’anno.
Non possiamo però aspettarci un totale controllo da parte dell’UE sulla nostra situazione, estremamente delicata e piuttosto urgente. Motivo per il quale anche il governo italiano si prepara al controllo: è stato infatti lanciato un “red button” per segnalare le fake news in tempo di campagna elettorale.
Il ministero dell’Interno e la Polizia Postale hanno battezzato il nuovo servizio di segnalazione istantanea attivato, attraverso un protocollo operativo, dal Servizio di polizia postale e delle comunicazioni.
Il sistema viene attivato anche dalla collaborazione dei cittadini che si trovino davanti a campagne inventate e notizie sospettose. Ruolo centrale per questo servizio il cosiddetto “Commissariato Online” pagina web attiva dal 2005 alla quale, fino ad oggi, si sono rivolti oltre poco meno di un milione di persone segnalando istantaneamente problematiche in modo facile e veloce.
Per quanto queste persone che hanno fatto delle notizie false il loro mestieri si muovano tra la legalità e l’illegalità, la più grande responsabilità è la nostra come cittadini, aventi diritti politici e sociali e quindi anche oneri. L’onere è quello di informarsi, di non farsi trascinare, essere furbi e intelligenti abbastanza da capire il contesto e la verità.
Al giorno d’oggi ci sono tutti gli strumenti di cui abbiamo bisogno, facciamone uso.
Fonte: CODICI: Fake News e Campagna elettorale. Non facciamoci ingannare.
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