CODICI: anche l’Istat ci ripensa, solo i giudici continuano a stare contro i papà…
Secondo quanto riportato dall’associazione Crescere Insieme la decisione sarebbe stata presa a seguito di un’osservazione dettagliata del Report del novembre 2016 (relativo a schede compilate nei Tribunali dal 2005 al 2015): l’Istat avrebbe notato che le schede erano costruite sul “vecchio modello monogenitoriale, avendo assorbito la filosofia dominante fondata su un solo genitori che riceve dall’altro denaro per provvedere al benessere dei figli”.
L’Associazione ha inoltre evidenziato che le nuove domande “renderanno imbarazzanti le risposte, se il provvedimento del giudice sarà ancora di taglio monogenitoriale, non tenendo conto dei diritti del minore”. Verrà ad esempio chiesto “quali sono i capitoli di spesa assunti da ciascun genitore”, oppure “quante volte al mese il figlio pernotta da ciascun genitore”, visto che, per legge, il rapporto deve essere equilibrato.
Noi di CODICI non vediamo l’ora di vedere l’esito di queste risposte, considerando che da lungo tempo ci battiamo per i diritti dei padri separati, e siamo ben a conoscenza dei dati reali su quante volte i figli pernottano presso il padre(pochi giorni al mese) o quanto quest’ultimo sborsa per il mantenimento del figlio, compreso di affitto o mutuo per l’ex coniuge, oltre che le spese “vive” che deve sostenere, trascinandolo verso l’indigenza.
Secondo l’Associazione, la nuova modulistica è da considerarsi “la conseguenza dell’analisi dei dati acquisiti in precedenza” e nasce dalla necessità di “ovviare alle difficoltà derivanti dalle letture notevolmente diverse date da un numero crescente di Tribunali”.Pertanto Codici non può che sposare l’intento dell’Istat di voler modificare radicalmente i contenuti, al fine di creare uniformità ed evitare che i tribunali diano una loro lettura propria ed esclusiva.
Noi di CODICI innanzitutto ci auguriamo che le modifiche di cui sopra vadano effettivamente in porto: è da tempo infatti che chiediamo ai tribunali di rendere pubblici i dati di affido dei minori (CLICCA QUI per ulteriori info sulla nostra campagna “Voglio papà”: http://www.codici.org/voglio-papa.html petizione http://codici.org/home/petizioni/affidamenti-dei-minori-codici-si-rendano-pubblici-i-dati-statistici.html).
Se anche l’Istat dovesse ripensare il proprio sistema di raccolta dati quanto si parla di padri separati, rimarrebbero soltanto i giudici (o meglio, troppi giudici) a remare inspiegabilmente contro una delle figure più sbeffeggiate dalla legge italiana invece di apportare un contributo significativo al sostegno alla bigenitorialità.
Dal canto nostro, noi di CODICI continuiamo a sostenere con tutte le forze a disposizione i tantissimi padri separati che continuano a segnalarci comportamenti scorretti nei loro confronti da parte dei Tribunali. Per contattare il nostro sportello legale potete telefonare al numero 06.5571996, oppure inviare una mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.
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