Da sempre, le nostre bollette pagano il pizzo ai produttori siciliani, che domani vale 1,5 €/MWh in più sul PUN (prezzo unico nazionale).
Ci sono voluti più di dieci anni per costruire una linea elettrica che é costantemente in manutenzione e il cavo con la Grecia è interrotto.
Sull’isola del sole si produce poca energia fotovoltaica ma quella pugliese, che non costa nulla, non ci deve arrivare.
Per non lasciarla al buio, bisognava quindi accendere ogni sera, ma ora anche di giorno, centrali termiche degli anni ’60 con rendimenti arcaici.
Terna poi le dichiara essenziali e il gioco é fatto:raddoppio del pizzo!
Lasciate stare il ponte sullo stretto e mettete a posto la luce!
PS: il prezzo dell’energia tedesca di domani é la metà di quello siciliano e con l’utilizzo parziale della centrale di Brindisi per problemi d’inquinamento, anche lì c’è qualcuno che ci marcia.
Fonte: CODICI: I gattopardi dell’energia
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