Accordo Acea e Enel Open Fiber per la banda larga Codici protesta vivamente

In questo modo Acea diventa un vassallo di Enel.

L’amministratore delegato di Acea Stefano Donnarumma e l’ Amministratore Delegato di Open Fiber, Tommaso Pompei, hanno siglato il 3 agosto, alla presenza dei rispettivi presidenti Luca Lanzalone e Franco Bassanini, un Memorandum of Understanding che sancisce l’avvio di una partnership industriale strategica volta alla realizzazione di una rete di comunicazioni elettroniche a banda ultra-larga sul territorio del Comune di Roma.

Tale accordo pare incomprensibile. Un gruppo che potrebbe contare sulla sua forza per trasformare, con la tecnologia appropriata, Roma in una smart city indipendente, magari attuando delle partership con altri operatori internazionali, decide di fare un accordo con un competitor, Enel, che, come nel suo stile, fagociterà ogni cosa.

“Facciamo i complimenti ad Enel – dichiara Luigi Gabriele, Affari Istituzionali Codici – che ancora una volta si dimostra il più grande sistema di interscambio e di interessi del nostro Paese, senza sbagliare un colpo. Nel contempo auguriamo ad Acea di sopravvivere, considerati i frequenti errori e le scelte sbagliate”.
Tali scelte aziendali dovevano essere sottoposte dal M5S a qualcuno di competente e preparato, in modo da evitare catastrofi.
Codici, nel momento in cui la Raggi si era insediata al Comune di Roma, aveva consegnato un memorandum tecnico in cui si proponeva, tra le altre cose, di unire i dati di e-distribuzione a quelli del Comune, fare un partenariato con l’azienda Tim e goveranare i dati della città con la tecnologia Blockchain.
Quello che poi è avvenuto nella realtà è quanto di più lontano potesse esserci: una lunga serie di scelte discutibili, con manager non adatti e non all’altezza del ruolo che avrebbero dovuto gestire e criticità evidenti e intrinseche nella città di Roma e nelle zone periferiche.
E ora, se non bastasse, si decide di conferire l’unica forza che si possiede, la rete e i dati, ai competitors.

Codici protesta vivamente per questo accordo: si rischia che Acea diventi un vassallo nelle mani di Enel.



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