L’Italia ha importato 38,1 milioni di chili di uova fresche di galline nel 2016 e ben 11 milioni di ovoprodotti: è necessario, dunque, fare chiarezza e garantire trasparenza a tutti i cittadini, ma, allo scoppio dello scandalo, sono risultati tardivi ed inefficaci i controlli del Ministero della Salute.
Poiché le informazioni sono frammentarie e imprecise, cerchiamo di fare chiarezza:
Cos’è il Fipronil e quali sono i rischi per i consumatori?
Il Fipronil, conosciuto anche come fluociano benpirazolo, è un insetticida che viene utilizzato per combattere pulci, zecche e acari rossi ma assolutamente vietato dall’Unione Europea sugli animali destinati all’alimentazione.
Negli allevamenti di tipo intensivo risulta più difficile tenere sotto controllo gli infestanti, per questo vengono utilizzati gli insetticidi. Ma le regole sono molto severe, perché sia la carne che le uova sono destinate al consumo umano.
L’allarme scoppia, all’inzio del mese di agosto, nei Paesi Bassi, dove due compagnie che vendono prodotti per gli allevamenti di pollame, aggiungono illegalmente ad un loro prodotto anche il Fipronil, contaminando pollame e uova.
Immediatamente scoppia lo scandalo: l’insetticida proibito sarebbe stato esportato in 15 Paesi, non solo europei. Tra questi c’è anche l’Italia.
L’allerta è alta perché l’insetticida rimane stabile anche ad alte temperature, dunque non si elimina con la cottura.
Può contaminare non solo le uova, prodotti ovo derivati, come creme e maionesi, ma anche alimenti che le contengono, come pasta fresca all’uovo, preparati per dolci, merendine e carne di gallina.
L’Organizzazione mondiale della sanità lo considera per l’uomo come “moderatamente tossico”. Nelle uova contaminate è stata riscontrata una presenza di fipronil molto al di sotto della soglia di tossicità, ma non si conoscono gli effetti a lungo termine sull’uomo.
Quali sono i sintomi in caso di intossicazione?
Poichè l’insetticida agisce sul sistema nervoso degli insetti, il consumo consistente e prolungato nell’uomo, potrebbe dare sintomi legati proprio al sistema nervoso: tremolio alle mani, reattività ridotta, eccessiva sonnolenza o in casi gravi convulsioni e problemi a reni e tiroide.
Non si parla di tossicità acuta, ma nel caso delle uova potremmo essere dinanzi a tossicità cronica, ovvero esposizione a dosi basse e prolungate nel tempo.
Sarebbero però a maggior rischio anziani, bambini, o persone con problemi che compromettono tali organi.
Come riconoscere le uova contaminate?
Non è possibile riconoscere le uova contaminate. Quello che il consumatore può conoscere è il luogo di provenienza del prodotto acquistato.
E’ chiaro che l’allerta massima riguarda le uova provenienti dall’Olanda, dove l’autorità ha scelto di ritirare i prodotti potenzialmente a rischio dal mercato.
Per verificare la provenienza delle uova, al consumatore basterà guardare la sigla della nazione presente sul guscio dell’uovo:
Le prime cifre si riferiscono al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie), seguite dal paese di produzione (es. IT= Italia), il comune e la provincia di produzione e l’allevamento specifico da cui proviene.
E’ necessario che vengano attuati precisi interventi da parte delle autorità competenti, con controlli serrati e campionamenti continui, affinché sia in ogni momento garantita la sicurezza alimentare e, soprattutto, tutelata la salute di tutti i consumatori.
Fonte: CODICI:
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