Come reagisce il nostro cervello dinanzi a una minaccia? Il principio del
I ricercatori dell’università di Lubeck in Germania hanno messo in piedi un esperimento ispirandosi alla famosa saga di Tolkien.

Lo scopo era capire cosa succede al nostro cervello quando, di fronte a una minaccia, decidiamo di fuggire o di combattere affrontandola. 

Frodo, protagonista della celebre saga, possiede un anello dai magici poteri: indossandolo si sparisce, evitando ogni pericolo.

Gli scienziati hanno “conferito” lo stesso potere a 36 donne che, per un giorno, sono diventate Frodo e hanno dovuto combattere contro due minacce: Sauron e Saruman, i cattivi del Signore degli Anelli.

Le partecipanti avevano a disposizione l’anello e potevano decidere di utilizzarlo per diventare invisibili e sfuggire alla manaccia per un numero limitato di volte, oppure non indossarlo e affrontare i nemici.
I ricercatori hanno quindi ossservato quello che è accaduto nel cervello delle donne dinanzi alle due possibili scelte.

I risultati hanno evidenziato che: “se si evita una forte minaccia vi è una maggiore attività nell’amigdala e una ridotta attivazione di quella che chiamiamo rete mentale. Come sappiamo l’amigdala è importante per la nostra esperienza di emozioni mentre la rete è un insieme di regioni del cervello attive quando si riflette sui pensieri o le intenzioni delle altre persone. Dunque, quando si percepisce una minaccia elevata, il sistema di allarme del cervello scompare e il cervello cognitivo sociale si arresta”.

L’amigdala, la parte del cervello che gestisce le emozioni e in particolar modo la paura, sembra avere un ruolo fondamentale nella reazione alle minacce e in entrambi i contesti: sia quando il partecipante ha dovuto affrontare l’avversario che quando ha deciso di fuggire ed è riuscito ad evitare lo scontro.



Fonte: CODICI:

Come reagisce il nostro cervello dinanzi a una minaccia? Il principio del “fight or flight” spiegato grazie a “Il signore degli anelli”

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