“Ci complimentiamo con l’eccellente lavoro svolto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, in collaborazione con i Carabienieri del Ros e con la Guardia di Finanza di Crotone, che ha permesso di assicurare alla Giustizia importanti esponenti della cosca degli Arena”
hanno dichiarato l’avv. Ivano Giacomelli e l’avv. Manfredi Zammataro, rispettivamente Segretario Nazionale e Commissario Straordinario della delegazione Calabrese del CODICI – Centro per i diritti del cittadino “L’operazione di questa mattina è stata fondamentale non solo al fine di disarticolare uno dei principali gruppi mafiosi operanti nel territorio, ma anche per accendere i riflettori su un business, quello dei migranti, su cui la mafia ha ampiamente lucrato, assorbendo all’interno delle sue casse milioni di fondi europei. Come Associazione a difesa dei diritti dei cittadini, preannunciamo sin da ora che presenteremo esposto e istanza di qualificazione di persona offesa”.
L’importantissima operazione condotta dalle Forze dell’Ordine contro il clan Arena, ha infatti portato innanzi agli occhi di tutti la cruda realtà sulla gestione di uno dei maggiori centri d’accoglienza per migranti d’Europa, il Cara di Isola Capo Rizzuto: 36 milioni di euro corrispondono alla cifra – che secondo quanto emerso dalle indagini – sarebbe stata incassata dal gruppo mafioso; denaro, questo, stanziato dall’Unione Europea e girato dallo Stato ai fini della gestione del centro dei richiedenti asilo di Crotone. Tra gli arrestati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, truffa, frode, ecc., vi sarebbero anche il presidente della sezione calabrese e lucana della Confraternita delle Misericordie e il parroco di Isola Capo Rizzuto: paradossale se si pensa all’incarico e al ruolo di cui erano investiti.
A pochi giorni dalla bufera scatenata contro il Procuratore di Catania, il Dott. Zuccaro, che aveva acceso i riflettori sul business che ruota intorno al tema “migranti”, la notizia di oggi ha accertato come questa possa rappresentare per la criminalità un affare estremamente remunerativo. A quanto pare, infatti, la ‘Ndrangheta avrebbe in mano non solo i fondi destinati al Cara Calabrese, ma anche ad alcune Spraar della zona, oltre a centri di Lampedusa.
“La gravità di quanto emerso dalle indagini, se sarà confermato, è indubbia” hanno ulteriormente dichiarato Giacomelli e Zammataro “È ormai innanzi agli occhi di tutti come i gruppi mafiosi, oggi, riescano ad ottenere il controllo di un business remunerativo come quello legato alla tragedia vissuta dai migranti; un’occasione su cui lucrare, ottenendo peraltro denaro pulito tramite i finanziamenti europei. Proprio per questa ragione operazioni come quella di oggi, condotta dalle Forze dell’Ordine al fine di disarticolare i clan colpendoli proprio là dove traggono il proprio sostentamento, sono importantissime al fine di portare alla luce un giro d’affari milionario, una truffa gravissima che finisce con il gravare sulle spalle del cittadino e col ledere i principi della legalità. Per questo il CODICI sarà in prima fila, presentando esposto al fine di costituirsi parte civile al processo che avrà luogo in seguito”.
L’importantissima operazione condotta dalle Forze dell’Ordine contro il clan Arena, ha infatti portato innanzi agli occhi di tutti la cruda realtà sulla gestione di uno dei maggiori centri d’accoglienza per migranti d’Europa, il Cara di Isola Capo Rizzuto: 36 milioni di euro corrispondono alla cifra – che secondo quanto emerso dalle indagini – sarebbe stata incassata dal gruppo mafioso; denaro, questo, stanziato dall’Unione Europea e girato dallo Stato ai fini della gestione del centro dei richiedenti asilo di Crotone. Tra gli arrestati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, truffa, frode, ecc., vi sarebbero anche il presidente della sezione calabrese e lucana della Confraternita delle Misericordie e il parroco di Isola Capo Rizzuto: paradossale se si pensa all’incarico e al ruolo di cui erano investiti.
A pochi giorni dalla bufera scatenata contro il Procuratore di Catania, il Dott. Zuccaro, che aveva acceso i riflettori sul business che ruota intorno al tema “migranti”, la notizia di oggi ha accertato come questa possa rappresentare per la criminalità un affare estremamente remunerativo. A quanto pare, infatti, la ‘Ndrangheta avrebbe in mano non solo i fondi destinati al Cara Calabrese, ma anche ad alcune Spraar della zona, oltre a centri di Lampedusa.
“La gravità di quanto emerso dalle indagini, se sarà confermato, è indubbia” hanno ulteriormente dichiarato Giacomelli e Zammataro “È ormai innanzi agli occhi di tutti come i gruppi mafiosi, oggi, riescano ad ottenere il controllo di un business remunerativo come quello legato alla tragedia vissuta dai migranti; un’occasione su cui lucrare, ottenendo peraltro denaro pulito tramite i finanziamenti europei. Proprio per questa ragione operazioni come quella di oggi, condotta dalle Forze dell’Ordine al fine di disarticolare i clan colpendoli proprio là dove traggono il proprio sostentamento, sono importantissime al fine di portare alla luce un giro d’affari milionario, una truffa gravissima che finisce con il gravare sulle spalle del cittadino e col ledere i principi della legalità. Per questo il CODICI sarà in prima fila, presentando esposto al fine di costituirsi parte civile al processo che avrà luogo in seguito”.
Fonte: CODICI:
CODICI: plauso alla magistratura e alle forze dell’ordine per aver messo fine al business della falsa accoglienza
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