Vi è mai capitato di mangiare anche se sazi? La fame nervosa comincia così, con un pezzo di torta o una busta di patatine divorate dopo cena anche solo per nervosismo, per stress.
La fame nervosa è un disagio che può creare dipendenza: fra i rischi più frequenti non solo disturbi alimentari ma anche malattie respiratorie e cardiache e il diabete. Il neurobiologo americano Stephan Guyenet , che nel suo libro “Il cervello affamato” si è occupato dell’argomento, ha spiegato che il nostro cervello è suddiviso in due parti: una parte razionale, che riconosce l’importanza di una corretta alimentazione per la nostra salute, e una irrazionale, che considera solo le cose concrete e immediate, come i cibi spazzatura che ci fanno così tanta gola. L’origine di tutto, per il professor Guyenet, risale addirittura agli uomini primitivi: i nostri antenati, infatti, avevano sviluppato i loro circuiti nervosi per procacciarsi il cibo durante i periodi difficili; oggi, gli alimenti ricchi e gustosi continuano a stimolare questo processo, spingendoci ad alimentarci sempre di più. Sono soprattutto gli alimenti raffinati, ricchi di calorie, a creare dipendenza, ma una soluzione a questo problema c’è: ad esempio, Guyenet suggerisce, quando ci si trova di fronte a un buffet pieno di leccornie, di concentrarsi solamente su tre alimenti, in modo da evitare il pieno di grassi. Un altro trucco per limitare gli effetti della fame nervosa è quello di concetrarsi, quando si sta per commettere il peccato di gola, su concetti positivi, come ad esempio una vacanza o il nostro compleanno: pensieri di questo tipo attiveranno la sezione cerebrale deputata a processare concetti astratti come il futuro, che ci permetteranno di vagliare in maniera più razionale la scelta alimentare che stiamo per compiere. Possono spingerci a mangiare di più anche i cosiddetti “profumini invitanti” nelle vicinanze o anche solo le immagini delle golosità viste in tv, quindi un’altra tecnica che può essere utilizzata per tenere a freno gli impulsi è quella di rendere l’ambiente che ci circonda sgombro da ogni possibile tentazione. Infine è bene ricordare che la sazietà non risiede nel nostro stomaco, bensì nel nostro cervello: i cibi poco raffinati (carne, pesce, uova ecc) ci fanno sentire sazi anche consumandone quantità moderate; gli alimenti altamente raffinati, colmi di condimenti e oli, ci spingono invece a consumarne sempre di più prima di giungere alla sazietà.

Fonte: CODICI: FAME NERVORSA: I TRUCCHI PER TENERLA SOTTO CONTROLLO

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