Durante il Consiglio dei Ministri numero 79 del 4 settembre  sono stati approvati cinque decreti legislativi di attuazione della delega per il riordino del sistema fiscale.

I testi approvati sono stati trasmessi di nuovo alle Camere per gli ulteriori pareri prima di essere approvati definitivamente, ma il profilo dei provvedimenti sembra ormai delineato: l’aggio di Equitalia, ovvero la commissione che la società incaricata della riscossione riceve su ogni cartella esattoriale incassata è stato ridotto dall’8 al 6% del valore del debito.

Prima di festeggiare però è bene sapere che, per sostituire le minori entrate, il Governo ha previsto che l’Agenzia delle Entrate, che controlla Equitalia con il 51% delle quote, le versi in tre anni una somma complessiva di 125 milioni di euro.

In sostanza quindi il minor aggio chiesto a coloro che devono pagare una cartella esattoriale sarà compensato dalle casse statali, ovvero dalla totalità dei contribuenti.

Capiamo meglio cosa è successo:

La riduzione dell’aggio dall’8 al 6% del valore delle cartelle è un bel problema per Equitalia che secondo il bilancio 2014 ha incassato oltre 500 milioni di euro grazie all’aggio su circa 970 di ricevi totali. L’intera struttura di riscossione infatti, ha spese notevoli per il funzionamento delle sedi, per la gestione amministrativa e per il personale, voce che da sola vale quasi 800 milioni di euro.Così la riduzione dell’aggio è stata confermata, e magari porterà altri voti al Governo, ma per farla era necessario trovare una soluzione per sopperire alle minori entrate. Nel decreto attuativo infatti, si prevede che sia “garantito ad Equitalia il pareggio di bilancio con la differenza a carico degli ordinari stanziamenti del bilancio dell’Agenzia delle Entrate (fino ad un massimo di 40 milioni nel 2016, fino a 45 milioni nel  2017, fino a 40 milioni nel 2018)”.

In sostanza, le minori entrate di Equitalia saranno colmate con un versamento da parte dell’Agenzia delle Entrate del valore complessivo di 125 milioni di euro nei prossimi tre anni, facendo pagare lo sconto sulle cartelle a tutti i Cittadini, anche quelli che pagano regolarmente le tasse

Si tratta di una scelta politica del Governo che critichiamo apertamente: anziché chiedere ad Equitalia il taglio dell’aggio controbilanciato da una razionalizzazione delle spese di gestione o del personale, ha preferito porre a carico delle casse dell’Agenzia delle Entrare e quindi dello Stato le minori entrate di Equitalia.

L’operazione ha l’odore di una bella manovrina elettorale a costo zero per Equitalia, in quanto sposta parte del costo di questa struttura dai Cittadini evasori ai Cittadini in regola con le tasse. 

Quando leggerete quindi gli annunci entusiastici sulla Stampa, speriamo vi ricorderete di questo articolo, e vedrete nella giusta ottica la manovra.

Di admin

2 pensiero su “Equitalia: la "finta" del Governo che punisce gli onesti”
  1. A questi trasformismi e a questa propaganda elettorale, soprattutto a quest’ultima, ci hanno abituato da tempo mister Renzi ei suoi sodali.
    Gli annunci di propaganda sono ben fatti e studiati mediaticamente,, nella realtà chi paga sono sempre i soliti. Tutto ciò è rivoltante e porta solo profonda indignazione e lontananza intellettuale da questa “gente”
    Antonio Cesario

  2. A questi trasformismi e a questa propaganda elettorale, soprattutto a quest’ultima, ci hanno abituato da tempo mister Renzi ei suoi sodali.
    Gli annunci di propaganda sono ben fatti e studiati mediaticamente,, nella realtà chi paga sono sempre i soliti. Tutto ciò è rivoltante e porta solo profonda indignazione e lontananza intellettuale da questa “gente”
    Antonio Cesario

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