Come non chiudere questa serie di articoli sulle “tasse pazze” se non elencando la “grandinata” di tasse macabre che ci colgono insieme al dolore per la perdita di un nostro caro?
Mettetevi comodi perché l’elenco non è breve. Procediamo con ordine:
Al momento del trapasso iniziamo ad aprire il portafoglio. Se uno muore, infatti, va pagata una tassa per il rilascio del certificato di constatazione di decesso da parte dell’ufficiale sanitario dell’Asl: 35 euro più un euro di bollettino postale.
Passato questo momento immediatamente si pone una questione: sepoltura o cremazione? Qualsiasi strada si scelga il Fisco è pronto ad azzannare il nostro conto in Banca.
Per disperdere le ceneri del Caro Estinto scatta un’imposta di bollo sulla domanda di affido personale delle ceneri e sul relativo provvedimento di autorizzazione. E non e’ finita perché ci sta pure l’imposta di bollo sia sulla domanda di dispersione delle ceneri che sul relativo provvedimento di autorizzazione.
Se invece decidiamo di seppellire il nostro familiare attenzione se abitiamo in un Comune che hanno istituito la tassa sulla sepoltura: il Comune di Bergamo chiede, ad esempio, ben 120 euro per il ricevimento di ogni salma.
Ovviamente, se decidiamo di seppellire il nostro caro, vorremo onorarlo con una luce votiva … ed ecco il Comune pronto a chiedere la relativa tassazione sull’illuminazione cimiteriale, ben distinta da quella introdotta da alcuni Comuni per la manutenzione dei cimiteri, e pagata anche da chi, pur residente, non ha alcun defunto sepolto in quel Comune.
E se invece della luce votiva decidete di poggiare i lumini accanto ai fiori dinnanzi alla lapide state attenti: alcuni Comuni considerano quello spazio “suolo pubblico” e rischiate che vi arrivi la relativa tassa.
Ora che il nostro caro contribuente riposa dietro la sua lapide ornata di tanti bollettini ed F24 pensavamo di poter riposare anche noi ma scopriamo che le tasse non si pagano solo per entrare, ma anche per uscire dal cimitero.
Tranquilli, non siamo in presenza di una tassa sugli zombies, ma sulla tassa per l’estemulazione, ben 300 euro, che il Comune di Trieste ha deciso di farsi pagare all’atto della sepoltura.
L’estemulazione è prevista minimo 30 anni dopo la sepoltura ma, evidentemente, il Comune di Trieste ha deciso di “portarsi avanti” … e poi parliamo male delle amministrazioni e delle loro lungaggini.
Alla fine di questo viaggio, non esaustivo, nel mondo folle della tassazione italiana ricordiamo sempre che le tasse, anche se ingiuste, vanno pagate … ma se il cittadino, di fronte ad alcune vere idiozie, fa come le formiche del famoso libro, e nel suo piccolo si inc…..za e non paga, vogliamo proprio condannarlo moralmente?