Sembra che la crisi economica che ha attanagliato l’Italia nel corso degli ultimi anni abbia ormai le ore contate.
Secondo uno studio condotto da Confindustria, il 2015 potrebbe essere definito un anno “spartiacque”, che segnerà la fine della crisi economica e l’inizio di una nuova ripresa.
Una notizia che potrebbe risollevare gli animi di molti italiani, messi a dura prova dalle continue rinunce degli ultimi anni. Tra le principali rinunce sicuramente troviamo quella di non poter acquistare casa, un sogno rimasto nel cassetto di molti italiani soprattutto per gli elevati tassi di interesse dei mutui. Una ragione valida che giustifica la consolidata tendenza a ricercare delle proposte di mutuo più vantaggiose, ad esempio mettendo Conto Arancio e le condizioni proposte a confronto con le altre proposte del mercato.
Da cosa sarà determinata la fine della crisi economica ?
Se la crisi economica del Paese dovesse terminare, i primi effetti saranno la ripresa dei consumi e degli investimenti, attivando di riflesso molti altri settori. Secondo le previsioni di Confindustria la fine della crisi sarebbe determinata da alcuni aspetti fondamentali: la svalutazione del cambio dell’euro, il crollo del prezzo del petrolio, l’accelerazione del commercio mondiale e la diminuzione dei tassi d’interesse a lungo termine.
L’interazione di questi fattori potrebbe avere enormi ripercussioni sulla ripresa dei consumi, da tempo in una condizione di totale blocco. Stando alle previsioni, si potrebbe assistere ad una variazione positiva del Pil che passerebbe così al 2.1% nel 2015 e poi al 2.5% nel 2016.
La fine della crisi economica del Paese sarebbe dunque determinata anche da una progressiva stabilizzazione della domanda e dell’offerta interna, con importanti effetti sull’economia nazionale ed internazionale. Infatti anche la ripresa dell’economia americana e il contestuale rallentamento di quella cinese, potrebbero giocare a favore di quella italiana. Senza poi dimenticare l’enorme opportunità offerta dall’imminente apertura dell’Expo, un evento dal respiro mondiale che intensificherà le opportunità di scambi internazionali.
Buone notizie anche sul fronte dell’occupazione. Il 2015 potrebbe sancire l’inizio di una vera ripresa, anche se alcuni segnali sono già giunti nel corso dei mesi precedenti. Infatti secondo i dati relativi ai mesi di ottobre e di novembre, ci sarebbe stata una piccola ripresa, con una variazione del -0,2% rispetto al trimestre precedente. Gli analisti ritengono che questo miglioramento sia da collegare in parte alla scelta fatta da molte aziende di rinviare le assunzioni al 2015, proprio in vista dei cambiamenti introdotti dal JobsAct.
La fine della crisi sarebbe confermata anche della ripresa industriale del Paese con riferimento al mese gennaio, che evidenzia un aumento dello 0,3%, dopo il +0,1% in dicembre. Il quarto trimestre si è invece concluso meglio rispetto alle aspettative con un calo dello 0,3%. Una dinamica coerente, secondo gli analisti, ad un Pil piatto a fine 2014 – che riduce il trascinamento al 2015 a -0,1% .