Alzi la mano chi non si è lamentato almeno una volta della “lentezza” della propria connessione ad internet. Sembra strano infatti che, in un’era ormai dominata dal crescente uso della rete, come principale mezzo di comunicazione e fonte d’informazione, ci siano ancora problemi di velocità di connessione o addirittura di copertura del territorio.
Si tratta di un vero problema che assilla molti consumatori, spingendoli a saltare da un gestore all’altro, mettendo le offerte di ADSL presenti sul mercato a confronto, per cercare la più adatta alla proprie esigenze e disponibilità.
La questione della velocità di connessione ad internet, meglio definita come “questione della banda larga”, rappresenta in Italia un problema particolarmente spinoso.
Secondo i dati emersi dallo “State of the Internet report”, uno studio sullo stato delle connessioni ad Internet di tutto il mondo effettuata a cadenza trimestrale dall’azienda inglese Akamai, l’Italia si collocherebbe tra gli ultimi posti della classica mondiale. Criteri di riferimento per l’analisi: la velocità media di connessione/download con riferimento ai picchi massimi.
Ampliando l’ambito di riferimento e prendendo quindi in considerazione sia i Paesi industrializzati che i Paesi non industrializzati, l’Italia torna fortunatamente a risalire la classifica, occupando una posizione mediana. A dominare i vertici troviamo le tre regine asiatiche: Singapore, Hong Konk e Giappone, che lasciano un po’ di spazio a due nazioni europee: Romania e Svezia.
All’origine del problema in Italia ci sarebbero le infrastrutture, ormai troppo vecchie. In Italia infatti mancano tutti quegli investimenti e quelle risorse che negli altri Paesi hanno permesso di estendere ad ampio raggio l’uso della fibra ottica. In un Paese ancora dominato dal doppino telefonico in rame, il problema della velocità di connessione ad internet risente ulteriormente dell’influenza di un altro fattore, ovvero: la distanza percorsa dal segnale rispetto alla centrale.
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