Che Wikimedia, la fondazione che sta dietro a Wikipedia, la libera enciclopedia della rete, utilizzi il sistema operativo libero Linux ce lo potevamo aspettare. Ma sapevate che anche il CERN, l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, noto per le ricerche sulla famosa Particella di Dio, ha sviluppato e tuttora utilizza una propria versione di GNU/Linux?
Il cammino dell’open source è sicuramente ancora molto lungo, ma sono sempre di più le Amministrazioni Locali, gli Enti e le aziende che scelgono di migrare i propri sistemi informatici da Windows a Linux.
Fra questi, l’ultimo in ordine temporale è il Comune di Narni, che grazie alla volontà del suo Assessore all’Ambiente Alfonso Morelli, ha introdotto questo sistema operativo nei propri pc. Non siamo solo in periodo di crisi economica, fattore che motiverebbe una scelta del genere dato il notevole risparmio che si viene a delineare: si cerca anche di avere un occhio di riguardo per l’ambiente, sviluppando una cultura del riutilizzo anche attraverso l’applicazione di importanti strumenti innovativi, quali appunto un sistema operativo open source.
Dal sito del Comune di Narni leggiamo infatti: “L’iniziativa promossa dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Narni, ASIT e LUG Terni ha lo scopo di promuovere il recupero di vecchi PC attraverso l’utilizzo dell’open source, ovvero attraverso una dotazione software gratuita che permette anche a vecchi pc di rimanere in funzione e quindi di non essere smaltiti”.
A tal proposito, nella giornata di sabato 2 febbraio, presso la Sala del Consiglio del Comune di Narni, si è tenuto dapprima un seminario informativo sull’open source e in un secondo momento è stato attivato un vero e proprio laboratorio di recupero di vecchi pc: è stato insegnato ai cittadini che portavano con sé il proprio pc, come installare il sistema operativo libero e gratuito Linux.
Un sistema che venendo aggiornato dagli stessi utenti, e che non necessitando dell’installazione di un anti-virus, garantisce anche ai vecchi pc di essere ancora risparmiati dalla discarica.
Quella di Narni non è la prima Amministrazione italiana ad aver pensato di passare al sistema a sorgente aperto. Un esempio è il caso di Bolzano, che già dal 2005 vede tutte le sue scuole (almeno quelle pubbliche) equipaggiate con una distribuzione personalizzata di Linux.
Nel resto del mondo quasi non si contano più: Monaco di Baviera, Vienna, il Parlamento Francese, ma anche Google, IBM, Panasonic, la compagnia di volo low-cost americana Virgin, Toyota, Peugeot, la borsa di New York, il Dipartimento di Difesa Usa, così come il Governo Spagnolo, il Governo di Cuba: in moltissimo hanno reindirizzato i propri pc verso l’utilizzo del “Pinguino”.
In un’epoca in cui l’offerta supera la domanda e le produzioni, di qualsiasi genere, vengono create per non durare in eterno, questa battaglia assume un valore etico molto importante: da un punto di vista economico, da un punto di vista ambientale e non di meno da un punto di vista morale.
di Valentina Meli