Querela di falso: l’art. 221 c.p.c.Chi è legittimato a proporre querela di falsoQuerela di falso in via principaleQuerela di falso in via incidentaleQuando e come proporre la querela di falsoQuerela di falso: l’art. 221 c.p.c.[Torna su]
Come noto, ai sensi dell’art. 221 c.p.c., “la querela di falso può proporsi tanto in via principale quanto in corso di causa in qualunque stato e grado di giudizio, finché la verità del documento non sia stata accertata con sentenza passata in giudicato. La querela deve contenere, a pena di nullità, l’indicazione degli elementi e delle prove della falsità, e deve essere proposta personalmente dalla parte oppure a mezzo di procuratore speciale, con atto di citazione o con dichiarazione da unirsi al verbale d’udienza”.
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Come noto, ai sensi dell’art. 221 c.p.c., “la querela di falso può proporsi tanto in via principale quanto in corso di causa in qualunque stato e grado di giudizio, finché la verità del documento non sia stata accertata con sentenza passata in giudicato. La querela deve contenere, a pena di nullità, l’indicazione degli elementi e delle prove della falsità, e deve essere proposta personalmente dalla parte oppure a mezzo di procuratore speciale, con atto di citazione o con dichiarazione da unirsi al verbale d’udienza”.
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