di Annamaria Villafrate – Respinto il ricorso della moglie gelosa che pedina con insistenza e per un tempo significativo e invia sms ingiuriosi e minacciosi all’amante del coniuge. Condannata in primo grado per atti persecutori e in sede d’appello per molestie ai sensi dell’art. 660 c.p, la Cassazione con la sentenza n. 11198/2020 (sotto allegata) ha confermato la decisione del giudice dell’impugnazione, perché ha considerato l’insistenza e la durata significativa dei pedinamenti, sicuramente fastidiosi commessi ai danni dell’amante del marito. Reato di molestie e non atti persecutoriRequisito della petulanzaMolestie pedinare con insistenza la vittimaReato di molestie e non atti persecutori[Torna su]
Il tribunale ha qualificato l’imputazione elevata nei confronti dell’imputata come re…

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