di Marino Maglietta – Da anni autoreferenziali esperti di pedagogia – purtroppo tutti appartenenti al mondo del diritto – inondano ricorsi e provvedimenti con la tesi che il modello paritetico a settimane alternate, sostenuto in primis dagli stessi figli di genitori separati, trasformerebbe la prole in “pacchi postali”, costringendoli ad effettuare un ping-pong tra le abitazioni del padre e della madre. Trovano, invece, adeguata soluzione l’attribuzione di un “diritto di visita” a un “genitore non collocatario” di nuovo conio, da esercitare tipicamente in intervalli orari pomeridiani spezzettati nei giorni centrali della settimana. Con assoluto divieto di pernottamento, che nevichi o fulmini (se no il “collocatario” perderebbe la sua preminenza).
Prescindendo dalla totale estraneità d…

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