di Lucia Izzo – Se i soccorsi fossero stati tempestivi, Marco Vannini non sarebbe morto. È questa la conclusione a cui è giunta la Corte di Cassazione, nella sentenza n. 9049/2020 (sotto allegata) annullando con rinvio la sentenza della Corte d’Assise che aveva condannato Antonio Ciontoli (e i suoi familiari) per l’omicidio dell’allora fidanzato della figlia, riqualificando però l’imputazione del principale imputato in quella di omicidio colposo e riducendogli la pena da 14 a 5 anni di reclusione. Per gli Ermellini la vicenda non è conclusa e sarà necessario un appello-bis.L’omicidio di Marco VanniniOmissione di soccorsoCondotta omissiva di tutti gli imputatiReticenza dei familiariL’omicidio di Marco Vannini[Torna su]Cosa accadde nella tarda serata del 17 maggio 2015 è tristemente noto: me…

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