Il primo Vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: “Si tratta di proteggere i consumatori ricorrendo a una maggiore trasparenza, e a un’applicazione rigorosa delle norme in caso di inganni. Grazie a questo “new deal” i consumatori sapranno cosa stanno acquistando e da chi”.
Věra Jourová, Commissario per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, ha aggiunto: “Grazie a questo accordo la pratica del doppio standard nel mercato unico ha i giorni contati. I consumatori non dovrebbero essere più fuorviati dal fatto che prodotti diversi vengono presentati come identici. I commercianti che continueranno a ingannare andranno incontro a sanzioni gravi. Il “new deal” rafforzerà inoltre la protezione dei consumatori nel mondo online e renderà più trasparenti gli acquisti su Internet.”
Le misure adottate apporteranno benefici tangibili per i consumatori
Introdurre sanzioni efficaci per le violazioni del diritto del consumo dell’UE – Le autorità nazionali di tutela dei consumatori potranno imporre sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive in modo coordinato. Per le violazioni diffuse che colpiscono consumatori in più Stati membri e che sono soggette a un’esecuzione coordinata a livello UE, la sanzione massima applicabile in ciascuno Stato membro sarà pari a non meno del 4% del volume d’affari annuo del professionista.
Contrastare le differenze di qualità nei beni di consumo – Le nuove regole qualificano come pratica ingannevole la commercializzazione di un prodotto come identico a uno stesso prodotto in altri Stati membri, se tali beni presentano in realtà, ingiustificatamente, composizioni o caratteristiche molto diverse.
Rafforzare i diritti dei consumatori online – In caso di acquisti online, ai consumatori dovrà essere chiaramente comunicato se stanno comprando prodotti o servizi da un professionista o da un privato, in modo da sapere di quale tutela godono in caso di problemi. In caso di ricerche online, ai consumatori sarà chiaramente comunicato se il risultato della ricerca è sponsorizzato da un professionista. I consumatori saranno inoltre informati in merito ai principali parametri che determinano la classificazione dei risultati della ricerca.
Prossime tappe
L’accordo provvisorio deve ora essere adottato formalmente dal Parlamento europeo e dal Consiglio.
Contesto
Il pacchetto del “new deal” per i consumatori intende basarsi sui risultati già raggiunti dalla Commissione Juncker per migliorare la tutela dei consumatori.
Nell’ambito della strategia per il mercato unico digitale la Commissione ha portato a termine numerose iniziative che adattano le norme di tutela dei consumatori all’ambiente online, ad esempio ponendo fine alle tariffe di roaming e ai blocchi geografici ingiustificati. Inoltre, la versione modernizzata del regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori, adottata nel 2017, migliorerà la capacità a livello pubblico di far rispettare le norme e la cooperazione transfrontaliera delle autorità competenti.
Il “new deal” per i consumatori è composto da due proposte di direttive:
una proposta che modifica la direttiva del Consiglio concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, la direttiva relativa alla protezione dei consumatori in materia di indicazione dei prezzi dei prodotti offerti ai consumatori, la direttiva relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno e la direttiva sui diritti dei consumatori. L’obiettivo della proposta è garantire una migliore applicazione delle norme dell’UE a tutela dei consumatori e la loro modernizzazione, in particolare alla luce dell’evoluzione digitale;
una proposta concernente le azioni rappresentative per tutelare gli interessi collettivi dei consumatori e che abroga la direttiva 2009/22/CE relativa a provvedimenti inibitori a tutela degli interessi dei consumatori. Tale proposta intende migliorare gli strumenti per porre fine alle pratiche illecite e facilitare i ricorsi dei consumatori quando molti di loro sono vittime della stessa violazione dei loro diritti in una situazione di danno collettivo. Il lavoro su questa seconda direttiva continua al Parlamento europeo e al Consiglio.
Fonte: CODICI:
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