Sorprende però la sproporzione delle sanzioni: 93 milioni a Enel e 16 ad Acea.
Dalle tabelle pubblicate nell’ultima relazione di ARERA, si evince che:
edistribuzione – società di distribuzione di Enel – distribuisce 50 TWh a 25 milioni di utenti domestici, mentre Areti – società di distribuzione di Acea – distribuisce 2,7 TWh a 1,3 milioni di utenti;
gli utenti domestici in maggior tutela consumano un totale di 35 TWh;
enel vende 42 TWh ai clienti domestici, mentre Acea ne vende 1,3.
Qui non si tratta di sanzionare quante volte ha peccato Enel e quante Acea, ma di affrontare il peccato originale e cioè l’enorme vantaggio per Enel di conoscere vita, morte e miracoli di 25 milioni di utenti, attraverso l’utilizzo dei dati, rilevati dai nuovi contatori di proprietà di edistribuzione; un vantaggio che durerà fino al 2030, e cioè fino alla scadenza della concessione.
Per non dare troppo nell’occhio e magari essere accusata di lesa maestà, il problema viene solamente accennato nella nota a margine di pag. 5 del documento dell’Antitrust:
“Apparivano altresì emergere elementi idonei a suffragare l’ipotesi che nella propria attività commerciale EE sfruttasse l’appartenenza al gruppo Enel – verticalmente integrato nei mercati della distribuzione e della maggior tutela”.
Fonte: CODICI: Il banco vince sempre
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