Un padre single ed una bambina affetta dalla sindrome di Down. Sono i protagonisti di una storia a lieto fine, talmente bella ed al tempo stesso straziante da essere finita in un libro, ma che solleva però anche degli interrogativi amari.

Lui è Luca Trapanese, 40enne napoletano impegnato nel sociale con associazioni che sostengono ragazzi disabili in situazioni di adozione o affido e di inserimento nel mondo del lavoro. Aveva maturato l’idea di diventare padre, di un minore disabile o vittima di violenza, insieme al suo compagno, con il quale si è poi separato, ed alla fine ci è riuscito.

Lei si chiama Alba, ha 18 mesi ma è già molto nota. Sette famiglie in attesa di adozione avevano rifiutato la bambina, abbandonata in ospedale dalla mamma subito dopo il parto. Anche lei alla fine è riuscita a trovare una famiglia, formata da un papà e poi da cugini, zii, madrina e nonne.

“Il tribunale – spiega il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – per Alba ha scelto Luca, un papà single che da tempo aveva maturato l’idea di un’adozione. Una decisione, quella del giudice, che inevitabilmente solleva delle riflessioni. Da una parte c’è la felicità per l’uomo e per la bambina, che adesso possono vivere una situazione di amore e serenità. Dall’altra parte, però, viene da chiedersi quale sia la considerazione che la giustizia italiana ha nei confronti dei padri single. Nella stragrande maggioranza dei casi, per non dire sempre, ai papà che vivono da soli l’adozione di un bambino viene sempre negata. Perché questa volta, invece, il tribunale ha dato parere favorevole? Perché parliamo di una bambina affetta da sindrome di Down? Perché prima di Luca sette famiglie si erano rifiutate? Sono interrogativi molto spiacevoli, che mettono a disagio, come le riflessioni che inducono – sottolinea il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – ma bisogna sollevarli ed al tempo stesso affrontarli con delle risposte serie e responsabili, altrimenti è soltanto ipocrisia sulla pelle di un padre single e di una bambina. Luca dice che un figlio disabile non è un’opportunità di serie B – conclude il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – siamo d’accordo con lui, ma è altrettanto vero che nemmeno un padre single è un genitore di serie B quando richiede l’adozione di un minore e viene preso in considerazione solo in casi disperati, come quello di Alba, che, fortunatamente, si è risolto con un lieto fine che però ha il sapore della amaro della beffa”.



Fonte: CODICI:

Codici: padri sempre considerati di serie B diventano improvvisamente idonei. L’ipocrisia tutta italiana

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