“Stiamo preparando un’azione collettiva nei confronti della Barclays – spiega il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – l’obiettivo è impedire l’applicazione delle clausole, dichiarate vessatorie dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nei confronti dei contratti ancora in essere. Parliamo di mutui fondiari indicizzati al franco svizzero, con un tasso stabilito dalla banca stessa, che incassa interessi che oscillano in base alle variazioni del cambio elvetico”.
Quella dei mutui Barclays è una vicenda, però, tutt’altro che svizzera, poco precisa e molto insidiosa per i consumatori.
“La maggior parte dei risparmiatori – dichiara il Presidente di TuConFin Franca Berno – è all’oscuro del problema, che è racchiuso nell’articolo 4 del contratto di mutuo, vero specchietto per le allodole. Chi si è accorto che i conti non quadrano, ha chiesto l’estinzione del mutuo, molti altri, invece, scopriranno la gravità della situazione soltanto tra qualche anno”.
La data spartiacque è stata individuata nel 2020. I contratti di mutuo targati Barclays, infatti, sono di durata lunga, dai 25 ai 30 anni, accompagnati dalla “garanzia” di un Fondo Deposito con rate costanti.
“In realtà – sottolinea Franca Berno – il Fondo Deposito verrà assorbito e la rivalutazione del capitale andrà ad influire sulle rate, che aumenteranno ed è a quel punto che ci sarà il vero dramma. A partire all’incirca dalla metà del mutuo, si verifica un ribaltamento tra gli interessi, che diminuiscono, ed il capitale, che aumenta (ammortamento alla francese). Per un po’ di tempo la banca decurta i soldi accumulati nel fondo, poi, quando non ce ne sono più perché il risparmiatore non genera più interessi a suo favore, quella differenza causata dalla rivalutazione sul capitale sarà spalmata nelle rate restanti del mutuo. C’è gente che da 1.200 euro si è trovata a chiudere con l’ultima rata a 4.280 euro – conclude Franca Berno – è atroce e crea danni a livello psicologico incredibili nelle famiglie”.
L’azione congiunta di Codici e TuConFin punta anche a mettere in guardia i clienti che hanno sottoscritto con Barclays un mutuo fondiario indicizzato al franco svizzero, creando una vasta rete di comunicazione rivolta ai consumatori.
“Questi contratti di mutuo – afferma Ivano Giacomelli – sono stati venduti in maniera poco chiara. Non è stato fatto capire ai clienti l’alto rischio finanziario a cui andavano incontro. Dovevano essere avvertiti dei pericoli contenuti nel contratto, soprattutto in una realtà come quella di oggi, segnata dalla crisi e dai problemi occupazionali. Abbiamo rate che aumentano in maniera esponenziale anche di tre/quattro volte il valore iniziale ed i risparmiatori, persone che hanno acceso un mutuo per comprare la prima casa, corrono il pericolo di diventare cattivi debitori. A quel punto – chiede Ivano Giacomelli – cosa succede? La casa, che stanno cercando di acquistare con tanti sacrifici, diventa improvvisamente a rischio? Non è accettabile”.
Un terreno minato quello su cui si ritrovano le quasi 10mila famiglie (dato dichiarato da Barclays in sede giudiziale), che hanno contratto questo mutuo dichiarato vessatorio per il consumatore da più fonti autorevoli, quali Arbitrato Bancario Finanziario e AGCM Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, e che lo hanno contratto inconsapevolmente e senza nessuna tutela relativa all’alto rischio in cui sono stati spinti. Ora però possono contare sull’aiuto delle Associazioni Codici e TuConFin.
I consumatori possono rivolgersi a Codici, contattando il numero 06.5571996 o inviando un’email all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org, oppure a TuConFin ai numeri 3467824178 e 3496383840 o inviando un’email all’indirizzo segreteria@tuconfin.it.
Fonte: CODICI: Codici e TuConFin si uniscono contro Barclays
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